domenica 26 giugno 2011

La parola appresa

Quel che ricorda l'uomo alla fine della sua età
è il bambino che fu, assorto nelle stupore.
Quel che poté essere un successo nella sua vita è qualcosa che ha dimenticato
o che non gli interessa ricordare. Quel che vale veramente
di quanto ha vissuto è la gioia effimera, il piacere più fugace,
la parola appresa per nominare le cose
per la prima volta, l'eco della voce che la pronuncia, 
il passo felpato del gatto, l'ombra delle ali,
il primo aroma della zagare e il canto
di qualche sonoro uccello tra i rami.
Quel che ricorda l'uomo alla fine della sua età
è solo il tesori di ciò che più non è:
l'innocenza annientata che, se fosse possibile, 
sarebbe la sola cosa a cui chiederebbe di ritornare.


[Juan Domingo Arguelles]

mercoledì 15 giugno 2011

Sulla Litoranea, tramonto



E di nuovo ritorno dov’ero
di nuovo sono dove sono già stato
dove sono rimasto anche quand’ero lontano,
a quei tramonti
a quel che resta di quei giorni,
vino sul fondo del bicchiere.
polvere nei cassetti della stanza.
Di nuovo ritorno spettatore
ed assisto all'antico rito
che si ripete sempre uguale
al calare delle ombre,
quando il vecchio sole
butta giù l’ultimo bicchiere
e poi si congeda con passo strascicato
dopo aver spento il mozzicone
nell'azzurro del piatto
sul tavolo, lì davanti.

[Lars W. Vencelowe: "Mater mare"]