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sabato 27 gennaio 2018

Nicanor Parra – Manifesto

 

Signore e signori
Questa è la nostra ultima parola.
– La nostra prima e ultima parola –
I poeti scendano dall’Olimpo.

Per i nostri vecchi
La poesia fu un bene di lusso
Per noi invece
È un articolo di prima necessità:
Noi non possiamo vivere senza poesia.

A differenza dei nostri vecchi
– E lo dico con tutto il rispetto –
Noi sosteniamo
Che il poeta non è un alchimista
Il poeta è un uomo come tutti
Un muratore che costruisce il suo muro:
Un costruttore di porte e finestre.

Noi parliamo
Usando la lingua di tutti i giorni
Non crediamo in segni cabalistici.

Ancora una cosa:
Il poeta è qui
Perché l’albero non cresca storto.

Questo è il nostro messaggio.
Noi denunciamo il poeta demiurgo
Il poeta Tascabile
Il poeta Topo di Biblioteca.
Tutti questi signori
– E lo dico con molto rispetto –
Dovrebbero essere processati e giudicati
Per aver costruito castelli in aria
Sprecato spazio e tempo
Composto sonetti alla luna
Ammucchiato parole a caso
Seguendo l’ultima moda di Parigi.
Per noi no:
Il pensiero non nasce in bocca
Nasce nel cuore del cuore.

Noi ripudiamo
La poesia degli occhiali da sole
La poesia di cappa e spada
La poesia dei cappelli a tesa larga.
Incoraggiamo invece
La poesia ad occhio nudo
La poesia a torso nudo
La poesia a capo scoperto.

Noi non crediamo in ninfe e tritoni.
La poesia dev’esser:
Una ragazza circondata da spighe
O essere assolutamente nulla.

Ora, sul piano politico
Loro, i nostri avi in linea diretta,
I nostri cari nonnini!
Si ritirarono e dispersero
Passando attraverso il prisma di cristallo.
Alcuni si dissero comunisti.
Io non so se lo fossero veramente.
Supponiamo che fossero comunisti,
Io so solo una cosa:
Che non furono poeti popolari,
Bensì dei riveriti poeti borghesi.

Bisogna dire le cose come stanno:
Solo uno di loro
Seppe toccare il cuore del popolo.
Non hanno perso occasione
Di dichiararsi con parole e opere
Contro la poesia realizzata
Contro la poesia del presente
Contro la poesia proletaria.

Ammettiamo pure che fossero comunisti
Ma la loro poesia è stata un disastro
Surrealismo di seconda mano
Decadentismo di terza mano,
Vecchie assi travolte dal mare.
Poesia aggettivale
Poesia nasale e gutturale
Poesia arbitraria
Poesia copiata dai libri
Poesia basata
Sulla rivoluzione della parola
In circostanze che dovevano fondarsi
Sulla rivoluzione delle idee.
Poesia circolo vizioso
Per una mezza dozzina di eletti:
“Assoluta libertà di espressione”.
Oggi facciamo congetture
Sul perché avrebbero scritto certe cose
– Per spaventare i piccolo borghesi? –
Tempo perso inutilmente!
La piccola borghesia reagisce
Solo quando si tratta del suo stomaco.

– Spaventarli con le poesie, suvvia! –

La situazione è questa:
Mentre loro sono
Per una poesia del crepuscolo
Per una poesia della notte
Noi propugniamo
La poesia dell’alba.
Questo è il nostro messaggio,
I fulgori della poesia
Devono raggiungere tutti
Vogliamo abbastanza poesia per ognuno.

Niente di più, compagni
Noi condanniamo
– E questo sì che lo dico con rispetto –
La poesia degli dèi minori
La poesia della vacca sacra
La poesia del toro furioso.

Contro la poesia delle nuvole
Noi opponiamo
La poesia della terraferma
– A mente fredda e cuore caldo
Siamo fermamente per la terraferma –
Contro la poesia dei caffè
Vogliamo la poesia della naturalezza
Contro la poesia dei salotti
La poesia della piazza
E della protesta sociale.


I poeti scendano dall’Olimpo.

sabato 23 dicembre 2017

Nicanor Parra – Le montagne russe


Nicanor Parra è attualmente considerato il più importante poeta contemporaneo del Sudamerica, probabilmente del mondo e nella sua lunga carriera letteraria ha pubblicato oltre una ventina di libri. Montagne russe è l’unico attualmente reperibile in Italia (esaurite, da tempo immemore, le Antipoesie pubblicate da Einaudi): si tratta  di una raccolta striminzita, meno di quaranta poesie, cinque o sei in media per ognuno dei suoi libri più noti.
Non credo servano altre parole per dire di quanto l’editoria nostrana tenga in considerazione questo genere letterario.
Peccato, perché Parra è un gigante che meriterebbe ben altra considerazione. Un rivoluzionario, uno che senza tanti clamori ha preso la poesia e l’ha semplicemente ribaltata. Sì, perché Parra tira una bella riga sul lirismo, sulla poesia di maniera, sul calligrafismo che si specchia in se stesso, un po’ come avevano fatto gli Impressionisti con l’arte dell’Accademia. Prende a sassate il poeta-vate, quello che si era autoproclamato divinità, lo afferra per il bavero della giacca e senza tanti riguardi lo tira giù dalla nuvoletta sulla quale si era esiliato, per riportarlo nella realtà.
Se è vero che nel cammino dell’arte si procede non solo per continuità ma anche per brusche accelerazioni e cambi di strada, allora possiamo ben dire che Nicanor Parra è uno di quelli che in questo campo ha dato un bello strattone alla corda.

E noi di cotanto genio dobbiamo farci bastare una manciata di poesie…

sabato 15 novembre 2014

Nicanor Parra - Riflessioni


RIFLESSIONI

Cos’è l’uomo
si domanda Pascal:
una potenza di esponente zero.
Nulla
paragonato al tutto
Tutto
se si paragona al nulla:
nascita più morte:
rumore moltiplicato per il silenzio:
media aritmetica fra il tutto e il niente.  

domenica 5 gennaio 2014

Ultimo brindisi


Che lo vogliamo o no 
abbiamo solo tre alternative: 
ieri, il presente, e domani. 

 E neppure poi tre 
perché come dice il filosofo 
ieri è ieri 
ci appartiene solo nel ricordo: 
alla rosa che ha perso le foglie 
non puoi levarle un altro petalo. 

Le carte da giocare 
sono solo due: 
il presente e il giorno di domani. 

E neppure due 
perché è un fatto ben stabilito 
che il presente non esiste 
se non nella misura in cui si fa passato 
e già passò… 
come la gioventù. 

Riassumendo 
ci resta solo il domani: 
io sollevo la mia coppa 
per questo giorno che non arriva mai 
che però è l’unico 
di cui realmente disponiamo. 

 [Nicanor Parra]

sabato 19 ottobre 2013

L'uomo immaginario


L'uomo immaginario 
vive in una dimora immaginaria 
circondata da alberi immaginari 
sulla riva di un fiume immaginario 

 Dai muri che sono immaginari 
pendono antichi quadri immaginari irreparabili crepe immaginarie 
che rappresentano fatti immaginari 
avvenuti in mondi immaginari 

 Tutte le sere immaginarie 
sale per le scale immaginarie 
e si affaccia al balcone immaginario a guardare il paesaggio immaginario 
che consiste in una valle immaginaria 
circondata da colli immaginari 

 Ombre immaginarie 
vengono per il sentiero immaginario 
intonando canzoni immaginarie 
al tramonto del sole immaginario 

 E le notti di luna immaginaria 
sogna la donna immaginaria 
che gli offrì il suo amore immaginario 
torna a provare lo stesso piacere immaginario 
e torna a palpitare il cuore dell'uomo immaginario

[Nicanor Parra]