sabato 31 gennaio 2009


[...] quell'avvenimento non si poteva esprimere in modo che un altro capisse. Se mai c'erano parole adatte, io ero troppo piccolo per trovarle. E d'improvviso mi afferrò l'angoscia che esse, sebbene superiori alla mia età, potessero d'un tratto apparire, quelle parole, e mi sembrò più terribile di tutto che io allora fossi costretto a dirle. Ripercorrere una volta ancora la realtà di là sotto, diversa, mutata, dal principio; ascoltarmi mentre l'ammettevo, non ne avevo più la forza.E' naturalmente immaginazione, se ora affermo che già a quel tempo sentissi che qualcosa era entrato così nella mia vita, proprio nella mia, qualcosa con cui sarei dovuto andarmene solo, sempre e sempre. Mi vedo giacere nel lettino a sponde e non dormire e presentire in un qualche modo impreciso che la vita sarebbe stata così: piena di cose particolari, che sono destinate soltanto a un singolo e che non si riescono a dire.

[R.M. Rilke: "Malte"]

sabato 24 gennaio 2009

T.S. Eliot: "Quattro Quartetti - East Coker"

E così eccomi qua, [...]
A cercar d'imparare l'uso delle parole, e ogni tentativo
E' un rifar tutto da capo, e una specie diversa di fallimento
Perché si è imparato a servirsi bene delle parole
Soltanto per quello che non si ha più da dire, o nel modo in cui
Non si è più disposti a dirlo. E così ogni impresa
E' un cominciar di nuovo, un'incursione nel vago
Con logori strumenti che peggiorano sempre
Nella gran confusione dei sentimenti imprecisi,
Squadre indisciplinate di emozioni. E quello che c'è da conquistare
Con la forza e la sottomissione, è già stato scoperto
Una volta o due, o parecchie volte, da uomini che non si può sperare
Di emulare - ma non c'è competizione -
C'è solo la lotta per recuperare ciò che si è perduto
E trovato e riperduto senza fine: e adesso le circostanze
Non sembrano favorevoli. Ma forse non c'è da guadagnare nè da perdere.
Per noi non c'è che tentare. Il resto non ci riguarda.

[T.S. Eliot: "Quattro Quartetti - East Coker"]

sabato 17 gennaio 2009

60

sempre sia il mio cuore aperto ai piccoli
uccelli che sono il segreto del vivere
qualsiasi loro canto è meglio del sapere
e gli uomini che non li sentono sono vecchi

sempre la mia mente vaghi affamata
intrepida assetata e agile
e anche s'è domenica il torto sia mio
chè se la gente ha ragione non è giovane

e che io non faccia mai nulla di utile
e il mio amore per te sia più che sincero
perchè nessuno giammai fu così stolto
da non attirarsi con un sorriso il cielo


[E.E. Cummings: "Poesie"]

domenica 11 gennaio 2009

Nulla due volte

Nulla due volte accade
nè accadrà. Per tal ragione
nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.

Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
nè due baci somiglianti,
nè due sguardi tali e quali.

Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gi occhi altrove.
Una rosa? Ma cos'è?

Forse pietra, o forse fiore?

Perchè tu, ora malvagia,
dài paura e incertezza?
Ci sei - perciò devi passare.
Passerai - e in ciò sta la bellezza.

Cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua.

[W. Szymborska: "Vista con granello di sabbia"]

domenica 4 gennaio 2009

Dal marzo '79



Stanco di chi non offre che parole, parole senza lingua
sono andato sull'isola coperta di neve.
Non ha parole il deserto.
Le pagine bianche dilagano ovunque!
Scopro orme di capriolo sulla neve.
Lingua senza parole.

[T. Transtromer: "Poesia dal silenzio"]

venerdì 2 gennaio 2009



Un album da disegno
perduto o lasciato
Volta le pagine la mano del vento
come quel giorno le pagine del Libro
come quel giorno la talare ai porporati


Un tentativo di barca, per il bambino che disegna
voglia di volare, per l'Uomo Che Sogna

E' macchia che imbratta la tela
è piroscafo, e gozzo, e vela
è punto interrogativo che galleggia nel vuoto
è sogno
è ricordo
è vita che scorre e pensiero che resta
è voglia di esserci e bisogno di annullarsi
è metafora e luogo comune
è archetipo
è anelito di libertà
è qualcosa che sfugge
è altro ancora


[Lars W. Vencelowe: "Mater Mare"]