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sabato 3 novembre 2012

Interpretare ruoli

Quello che gli altri credono di vedere in una persona finisce col diventare la sua realtà. Se pensano che un uomo sia sbilenco, quell'uomo diventerà sbilenco, scoordinato, perché quello è il suo ruolo nella vita di chi gli sta intorno, e se dicono che non si veste bene, lui imparerà a trascurare il proprio guardaroba, per disprezzo nei loro confronti e per punire se stesso.

[Don DeLillo: "Cosmopolis"]

sabato 11 febbraio 2012

Don Delillo: Mao II

Un libro sul futuro che Delillo immagina (è del 1991) e che noi viviamo.
Un futuro che è delle masse e dell'immagine, dove le cose esistono solo se c'è una telecamera che le documenta. Un futuro mcluhaniano, di folle senza identità (le seicentocinquanta coppie di sposi dello Yankee Stadium, la strage dell'Heysel, i funerali di Khomeini, la rivolta di piazza Tienanmen) che scorrono attraverso le pagine come fotogrammi di un video: realtà che ha bisogno dell'immagine per essere sostanziata. Un mondo dove ciò che conta è l'immagine dello scrittore, non quello che scrive. Un mondo dove anche la vita o la morte di un ostaggio sono meno importanti della risonanza mediatica dell'evento.
Sullo sfondo di una New York che sembra Beirut, ognuno dei personaggi cerca di uscire dall'angolo costruendosi la sua realtà. "Ciò che abbiamo di fronte a noi rappresenta una cosa." - scrive Delillo - "Il modo in cui l'analizziamo, la descriviamo e la codifichiamo è qualcosa di completamente diverso." E così la fotografa Brita cerca di cogliere la realtà nei soggetti dei suoi scatti, Scott compilando liste delle cose da fare, per darsi un ordine e un senso di pulizia, Karen incontrando gli altri, "sentendo" le loro sofferenze, entrando ed uscendo dal mondo degli oggetti e Bill, lo scrittore protagonista del romanzo, nella prima parte rimanendo nascosto nel suo rifugio per riscrivere all'infinito un libro già terminato pur di non confrontarsi con una realtà (quella dell'immagine) nella quale non si riconosce e nella seconda decidendosi a scendere nel mondo degli altri per provare a comprenderlo senza filtrarlo attraverso la scrittura.

[Don Delillo: "Mao II"]

domenica 15 febbraio 2009

quel che si dice un inizio

Il tempo sembra passare. Il mondo accade, gli attimi si svolgono, e tu ti fermi a guardare un ragno attaccato alla ragnatela. C'è una luce nitida, un senso di cose delineate con precisione, strisce di lucentezza liquida sulla baia. In una giornata chiara e luminosa dopo un temporale, quando la più piccola delle foglie cadute è trafitta di consapevolezza, tu sai con maggiore sicurezza chi sei. Nel rumore del vento tra i pini, il mondo viene alla luce, in modo irreversibile, e il ragno resta attaccato alla ragnatela agitata dal vento.

[D. Delillo: "Body Art"]