Visualizzazione post con etichetta rilke. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rilke. Mostra tutti i post

sabato 24 gennaio 2015

A me piace sentire le cose cantare


Io temo tanto la parola degli uomini. 
Dicono tutto sempre cosi’ chiaro: 
questo si chiama cane e quello casa, 
e qui è l’inizio e là la fine! 

E mi spaventa il mondo, lo schernire per gioco, 

mi spaventa che sappiano tutto ciò che fu e sarà; 
non c’è montagna che li meravigli; 
le loro terre e giardini confinano con Dio!

Vorrei ammonirli, fermarli: state lontani! 

A me piace sentire le cose cantare! 
Voi le toccate. Diventano rigide e mute! 
Voi mi uccidete le cose!

[Rainer Maria Rilke: "Poesie"]

sabato 31 gennaio 2009


[...] quell'avvenimento non si poteva esprimere in modo che un altro capisse. Se mai c'erano parole adatte, io ero troppo piccolo per trovarle. E d'improvviso mi afferrò l'angoscia che esse, sebbene superiori alla mia età, potessero d'un tratto apparire, quelle parole, e mi sembrò più terribile di tutto che io allora fossi costretto a dirle. Ripercorrere una volta ancora la realtà di là sotto, diversa, mutata, dal principio; ascoltarmi mentre l'ammettevo, non ne avevo più la forza.E' naturalmente immaginazione, se ora affermo che già a quel tempo sentissi che qualcosa era entrato così nella mia vita, proprio nella mia, qualcosa con cui sarei dovuto andarmene solo, sempre e sempre. Mi vedo giacere nel lettino a sponde e non dormire e presentire in un qualche modo impreciso che la vita sarebbe stata così: piena di cose particolari, che sono destinate soltanto a un singolo e che non si riescono a dire.

[R.M. Rilke: "Malte"]