HELENE: Le piace così tanto Furlani?
HANS KARL: Per me quell'uomo è un vero
svago.
HELENE: Fa trucchi così abili?
HANS KARL: Ma non fa nessun trucco. Lui
è lo sciocco Augusto.
HELENE: Quindi un pagliaccio?
HANS KARL: No, sarebbe esagerato! Lui
non esagera mai, non carica mai. Recita la sua parte: è quello che
vorrebbe capire tutti, aiutare tutti e così porta tutti nella
confusione più grande. Fa i lazzi più sciocchi, la galleria si
sganascia dalle risate, e tuttavia mantiene un'eleganza, una
discrezione, si nota che rispetta se stesso e tutto ciò che è al
mondo, butta tutto all'aria, dove passa lui è tutto sottosopra,
tuttavia verrebbe da gridare: “Ma ha ragione!”. […] Vede,
Helen, tutte queste cose sono difficili: i trucchi degli equilibristi
e dei giocolieri e tutto il resto... per tutto questo ci vuole una
volontà intensa e un vero ingegno. Credo più ingegno di quanto ce
ne voglia nella gran parte delle conversazioni...
HELENE: Ah, questo sicuramente.
HANS KARL: Assolutamente. Ma ciò che
fa Furlani sta ancora uno scalino sopra rispetto a ciò che fanno
tutti gli altri. Tutti gli altri si lasciano condurre da un fine e
non guardano né a destra né a sinistra, anzi trattengono il respiro
fino a che non hanno raggiunto il loro fine: in questo, appunto,
consiste la loro destrezza. Ma lui sembra che non faccia niente con
un fine... anzi dà ascolto al fine degli altri. Vorrebbe fare anche
lui tutto quello che fanno gli altri, tanta è la sua buona volontà.
E' tanto affascinato da ogni singolo giochetto che una persona
qualsiasi gli mostra: se uno tiene in equilibrio un vaso di fiori sul
naso, allora anche lui lo tiene in equilibrio, diciamo per
gentilezza.
HELENE: Ma lo fa cadere?
HANS KARL: Ma come lo fa cadere, questo
è il bello! Lo fa cadere per il puro entusiasmo e per la felicità
di saperlo tenere in equilibrio così bene! Egli crede che se lo si
fa proprio bene, la cosa dovrebbe andare da sé.
HELENE: (Tra sé) E lui il vaso di
fiori normalmente non lo sostiene e cade per terra.
[…]
HANS KARL: Quando si guarda Furlani, i
clown più bravi sembrano volgari, è un vero e proprio talento di
pura nonchalance... ma ovviamente questa nonchalance
richiede il doppio della tensione degli altri.
[Hugo von Hofmannsthal: "L'uomo difficile"]