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domenica 8 dicembre 2013

Ma bisogna poi uscire dall'equilibrio?


Fin dai tempi antichi gli uomini riflettevano su che cos'è l’intelligenza e che cos'è la stupidità. In proposito ricordo il caso seguente
Quando mia zia mi ha regalato la scrivania mi dissi: «Oh, adesso mi siedo alla scrivania e il primo pensiero che concepirò a questa scrivania sarà particolarmente intelligente». Ma a concepire un pensiero particolarmente intelligente non ci riuscii. Allora mi dissi: «Bene. Non sono riuscito a concepire un pensiero particolarmente intelligente, ne concepirò uno particolarmente stupido». Ma non riuscii a concepire neppure un pensiero particolarmente stupido. 
Tutto ciò che sta al limite è molto difficile da fare. Le parti di mezzo si fanno più facilmente. Il centro in sé non richiede nessuno sforzo. Il centro è l’equilibrio. Là non si dà lotta alcuna.
Ma bisogna poi uscire dall'equilibrio

[Daniil Charms: "Casi"]

sabato 1 agosto 2009

Il legame

Filosofo!
1. Le scrivo in risposta alla Sua lettera, quella che Lei si accinge a scrivermi in risposta alla lettera che le ho scritto
2. Un violinista si comprò una calamita e se la portò a casa. Lungo la via il violinista fu assalito da alcuni teppisti che gli fecero saltar via il cappello. Il vento afferrò il cappello e lo fece volare per la via.
3. Il violinista posò in terra la calamita e corse dietro al cappello. Il cappello cadde in una pozza di acido nitrico e l'acido lo bruciò.
4. E intanto i teppisti afferrarono la calamita e si nascosero.
5. Il violinista tornò a casa senza cappotto e senza cappello, perchè il cappello si era bruciato nell'acido nitrico, e il violinista, sconvolto per la perdita del suo cappello, aveva dimenticato il cappotto sul tram.
6. Il bigliettaio di quel tram portò il cappotto al mercato della roba vecchia e lo scambiò con panna acida, grano saraceno e pomodori.
7. Il suocero del bigliettaio fece indigestione di pomodori e morì. Il cadavere del suocero del bigliettaio fu messo all'obitorio, ma poi lo scambiarono e al posto del suocero del bigliettaio seppellirono una vecchietta.
8. Sulla tomba della vecchietta misero un paletto con la scritta "Anton Sergeevic Kondrat'ev".
9. Dopo undici anni questo palo, corroso dai vermi, cadde. E il guardiano del cimitero segò il palo in quattro pezzi e lo bruciò nella stufa. E la moglie del guardiano del cimitero su questo fuoco fece cuocere la minestra di cavolfiore.
10. Ma quando la minestra era già pronta, dalla parete cadde l'orologio dritto nella pentola con la minestra. L'orologio dalla minestra lo tirarono fuori, ma dentro l'orologio c'erano delle cimici, che così ora erano andate a finire nella minestra. La minestra la diedero al mendicante Timofej.
11. Il mendicante Timofej mangiò la minestra con le cimici e raccontò al mendicante Nikolaj della bontà del guardiano del cimitero.
12. Il giorno dopo il mendicante Nikolaj andò dal guardiano del cimitero e si mise a chiedere l'elemosina. Ma il guardiano del cimitero non diede nulla al mendicante Nikolaj e lo cacciò via.
13. Il mendicante Nikolaj si arrabbiò moltissimo e diede fuoco alla casa del guardiano del cimitero.
14. Il fuoco si estese dalla casa alla chiesa, e la chiesa bruciò.
15. Fu condotta una lunga inchiesta ma risultò impossibile individuare la causa dell'incendio.
16. Sul posto dove stava la chiesa costruirono un club, e il giorno dell'apertura del club organozzarono un concerto al quale prese parte il violinista che quattordici anni prima aveva perduto il cappotto.
17. E tra il pubblico sedeva il figlio di uno di quei teppisti che quattordici anni prima avevano fatto saltar via il cappello al violinista.
18. Dopo il concerto tornarono a casa con lo stesso tram. Ma il conducente del tram che veniva dopo il loro era quello stesso bigliettaio che allora aveva venduto il cappotto del violinista al mercato della roba vecchia.
19. Ed ecco che a tarda sera vanno in tram per la città: davanti il violinista e il figlio del teppista, e dietro di loro il conducente, ex bigliettaio.
20. Vanno in tram, e non sanno quale legame vi è tra loro, e non lo sapranno fino alla morte.

[Daniil Charms: "Casi"]

domenica 21 giugno 2009

Cosa gli interessava (1933)

Cosa mi interessa: Lo scrivere poesia e l'apprendere dalla poesia cose diverse. La prosa. L'illuminazione, l'ispirazione, la lucidità, una coscienza superiore e tutto ciò che ha a che fare con esse. Le vie per raggiungerle. Il trovare un mio modo per raggiungerle. Conoscenze diverse, ignote alla scienza. Lo zero e il numero. I numeri, in particolare se non legati da un ordine sequenziale. I segni, le lettere. I caratteri tipografici e le calligrafie. Tutto ciò che è logicamente privo di senso e assurdo. Tutto ciò che suscita il riso. L'umorismo. La stupidità. I pensatori naturali. I presagi, quelli antichi e quelli nuovi inventati non importa da chi. Il miracolo. I giochi di prestigio (senza marchingegni). I rapporti interpersonali umani, privati. La buona educazione. I volti umani. Gli odori. Il superamento della schifiltosità. Lavarsi, nuotare, il bagno. La pulizia e la sozzura. Il cibo. La preparazione di alcuni piatti. Una tavola da pranzo apparecchiata. La sistemazione di un appartamento e di una camera. Gli abiti, da uomo e da donna. Le questioni circa il modo di portare i vestiti. Il fumare (la pipa e il sigaro). Cosa fanno gli uomini quando sono soli con se stessi. I quadernetti di appunti. Lo scrivere sulla carta con l'inchiostro o con la matita. Carta, inchiostro, matita. La registrazione quotidiana degli avvenimenti. Annotare le condizioni del tempo. Le fasi della luna. L'aspetto del cielo e dell'acqua. La ruota. I bastoni, i bastoni da passeggio, gli scettri. Un formicaio. I cani piccoli a pelo liscio. La cabala. Pitagora. Il teatro (quello che sento mio). Il canto. Il servizio e il canto religioso. Tutti i tipi di riti. Gli orologi da tasca e i cronometri. Lo sparata inamidato della camicia. Le donne, ma soltanto quelle del tipo che preferisco...

[Daniil Charms: "Casi"]

domenica 1 febbraio 2009


Mi piace passeggiare lungo la Neva, per il Campo di Marte, per il Giardino d'Estate, sul ponte Troickij, nel parco Ekaterininskij a Carskoe Selo. Mi piace camminare lungo il mare: a Ol'gino, a Lachta, a Sestroreck e alla Stazione termale. Mi piace passeggiare solo. Mi piace trovarmi tra persone delicate.

[D. Charms: "Casi"]