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mercoledì 17 giugno 2009

A D.

Penso a come dire questa fragilità che è guardarti,
stare insieme a cose come bottoni o spille,
come le tue dite, i tuoi capelli lunghi marrone.
Ma d'aria siamo quasi, in tutte le stanze
dove ci fermiamo davanti a noi un momento
con la paura che ci ha assottigliati in un sorriso,
dopo la paura in ogni mano, o braccio, passo,
che ogni mano, o braccio, passo, non ci siano.

[Mario Benedetti: "Umana gloria"]

sabato 14 marzo 2009

Questo caldo alle mani
o anche il vento sul petto.
Questo guardare le mani
rigirandole
o lo sguardo per andare
tra le tante voci.
Sedermi e trovare un tavolo
dove non è più del convenuto.
I tanti colori, le tante
figure colorate, uguali.
O anche uscire dai passi,
smarrire giù
la protezione che mi resta.

[M. Benedetti: "Umana gloria"]