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sabato 13 ottobre 2012

Guida tu


Mi commuovo di dettagli, il ferro ruggine
che si attorciglia sulla vite,
il verderame su un muro storto,
l'accensione delle zucche nel minuscolo
orto in fondo alla dolina,
sulla strada che attraversa la mattina
da Motovun (Montona) - per festoni di quercioli
e morsi di terra rossa - a Visinada.
Mi commuovo di istanti, mentre cresce
dentro il tepore dei colori un alito
gelido d'ansia, che si fa allarme e soffia
più forte, fino a mostrarsi terrore
e imminenza di catastrofe.
Nulla ripara la lesione
del giorno appena incorniciato, nessun fuoco
arde l'ora deforme - voi di sonni
marci, di imprecazioni, voi di felicità
irrinunciabile, bagliori accerchianti,
contate nelle mie tasche i soldi, gli anni
e le lacrime.

[Gian Mario Villalta: "Vedere al buio"]

domenica 24 ottobre 2010

Ippocastani

Era lo sguardo degli ippocastani,
pedalando, perfetto per loro
e già sulla curva perduto a guardarli.


Quasi un sorriso perduto, i contorni di un viso
quasi veduto,
perduto nel fruscio del fogliame.


Le cose cambiano: ora sono i fiori
miniature di minareti
bianchi ben disposti decori.


Mi incantano fermi, sui nuvoli verde scuro
delle rame, nel cielo traboccanti, dal muro
incantevolmente abbondanti.




E io non so quale sia il più vero
me stesso, se questo che guarda di adesso
o quello che vede nel tempo del mio pensiero.


[Gian Mario Villalta: "Vedere al buio"]