sabato 16 luglio 2022

Secondo natura: un poema degli elementi – W. G. Sebald

  





L'esordio letterario di Sebald (1988) è un poema diviso in tre parti, centrate rispettivamente sul pittore medievale Grünewald, lo studioso di scienze naturali G. W. Seller che seguì Bering nell'impresa di trovare una nuova rotta verso l'America, e una terza parte autobiografica.
Ad un angosciato e solitario Grünewald, per il quale la presenza dell'uomo sulla terra è "insana" e la natura
ignara d’equilibri,
che cieca compie, l’uno dopo l’altro,
esperimenti rivi di costrutto
e, come insano bricoleur, ecco
distrugge quanto appena ha creato.
Sperimentare fino al limite postremo,
è l’unico suo scopo, germinare,
perpetuarsi e riprodursi,
anche in noi e attraverso di noi, e mediante
i congegni nati dalle nostre menti,
in un’unica accozzaglia,

Sebold affianca un alter ego di nome Mathis Nithart, pittore dai vestiti sgargianti e "mago dei giochi d'acqua" che ne costituisce il contraltare.
Duplice è anche la personalità del naturalista Steller, dibattuto tra l'impulso ad avventurarsi nella natura selvaggia e quello a "porre un limite al disordine del mondo".
Riflessioni simili sono quelle che animano la terza parte dell'opera, se da un lato Sebald scrive che il cervello
lavora inesausto su tracce, 
ancorché labili, di auto-organizzazione,
e talvolta ne risulta
un ordine, a tratti bello
e rappacificante, ma anche più crudele
del tempo passato, il tempo dell’ignoranza
più avanti afferma che
Le linee guida dei grandi
sistemi non si possono
armonizzare, troppo diffuso è l’atto
della violenza, ogni cosa sempre
l’inizio dell’altra
e viceversa.

Secondo natura è un testo interessante, che contiene alcune delle tracce che saranno sviluppate da Sebald in seguito: la forza distruttiva del mondo e lo sforzo dell'uomo di trovare un ordine e il ruolo del ricordo come un ponte gettato tra vivi e morti per costruire una mappa del passato e conservarne la memoria.

Nessun commento: