La schiena sulla roccia e la roccia sopra al mare
immobile come insetto che sentendosi osservato
trattiene il gesto per ingannare l’occhio,
accordi il tuo respiro alla risacca
e chiudi gli occhi e vedi.
Vedi il tuo corpo disteso e un altro te che osserva
sei dentro il quadro e fuori
ovunque e in nessun dove.
La solita vecchia storia,
di te sul punto di
e di lasciarti andare
che invece torni indietro e ti nascondi
dietro i “se” e i “ma”, “forse” e “domani”.
La solita vecchia storia
di te che ti avvicini e ti allontani
di te che in parte vivi
e in parte aspetti.
[Lars W. Vencelowe: "Mater Mare"]
mercoledì 26 agosto 2009
domenica 23 agosto 2009
L'uno e l'altro

...so esattamente cosa mi sta accadendo e cosa tu pensi di me. E' la solita tortura, Myriam, io sono sempre entrambi, quello che se ne sta con la faccia paonazza e le braccia conserte, e quello che d'un tratto compie un balzo oltre se stesso e cade sempre più in basso. E, mentre cade, ha ancora la faccia tosta di discutere con il paonazzo, urlandogli mentre precipita verso la perdizione: "Lascia vivere, lascia sentire, lascia sbagliare".
Però, ecco, sono anche l'altro. Che ci posso fare? Quello che sibila con disprezzo che la fine è ben nota: tornerai da me strisciando, dice con tono secco (ha il difetto di avere le mucose aride), mentre il somarello continua a strillare che non gli importa, perchè forse un giorno ce la farà.
[...] io sono il somarello [...] Ma credimi, almeno nel momento del volo sono me stesso, l'"io" che dovrei essere. Ed è un momento colmo di felicità - un momento ricco, completo. Come vorrei saper prolungare per tutta la vita un momento simile.
Poi, naturalmente, c'è il tonfo dell'atterraggio. Un polverone intorno e un silenzio tremendo. Mi riscuoto da tutto ciò che ero fino a un minuto prima e mi guardo in giro con cautela; comincio a gelare per il freddo che mi avvolge dentro e fuori, un freddo che solo i buffoni e gli stupidi conoscono.
[David Grossman: "Che tu sia per me il coltello]
sabato 22 agosto 2009
Ponte

Solo un ponte stretto che
congiunge il buio col buio. E una luce,
che il mondo dissolve in minuscoli punti
che noi uniamo faticosamente,
per ottenere un'immagine - come se avessimo il diritto a
un'immagine dai limiti definiti.
Da nord soffiano frasi incomprensibili
sulla passerella, parole d'infanzia immerse
nel miele e ferme nel vento;
esse vogliono raggiungerci, qui, sul ponte
che congiunge il buio col buio.
Sotto di noi l'acqua smussa i ciottoli
perchè vadano avanti
e si possano perdere nel mare.
Quanto è minuscolo il ponte che
congiunge i tuoi occhi - è come un grido
sulla paura tacita, non più.
[Michael Kruger]
giovedì 20 agosto 2009
Tutto si dimentica o si estingue
Molte cose succedono senza che nessuno se ne accorga nè le ricordi. Di quasi nulla resta traccia, i pensieri e i gesti fugaci, i progetti e i desideri, il dubbio segreto, i sogni, la crudeltà e l'insulto, le parole dette e ascoltate e poi negate o fraintese o travisate, le promesse fatte e non tenute in conto, neppure da coloro a cui sono state fatte, tutto si dimentica o si estingue, ciò che si fa da soli e di cui non si prende nota e anche quasi tutto ciò che non è solitario ma in compagnia, quanto poco rimane di ogni individuo, di quanto poco vi è testimonianza, e di quel poco che rimane tanto si tace, e di quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte minima, e per poco tempo, la memoria individuale non si trasmette e non interessa chi la riceve, il quale plasma e possiede la sua propria memoria. Tutto il tempo è inutile, non soltanto quello del bambino, o tutto è come il suo, quanto avviene, quanto entusiasma o fa male nel tempo si coglie soltanto per un istante, poi si perde e tutto è sdrucciolevole come la neve compatta.
[Javier Marìas: "Domani nella battaglia pensa a me"]
martedì 18 agosto 2009
Iscriviti a:
Post (Atom)