La schiena sulla roccia e la roccia sopra al mare
immobile come insetto che sentendosi osservato
trattiene il gesto per ingannare l’occhio,
accordi il tuo respiro alla risacca
e chiudi gli occhi e vedi.
Vedi il tuo corpo disteso e un altro te che osserva
sei dentro il quadro e fuori
ovunque e in nessun dove.
La solita vecchia storia,
di te sul punto di
e di lasciarti andare
che invece torni indietro e ti nascondi
dietro i “se” e i “ma”, “forse” e “domani”.
La solita vecchia storia
di te che ti avvicini e ti allontani
di te che in parte vivi
e in parte aspetti.
[Lars W. Vencelowe: "Mater Mare"]
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