sabato 28 settembre 2013

Introduzione alla poesia

Chiedo loro di prendere una poesia 
e di tenerla in alto controluce 
come una diapositiva a colori 

o di premere un orecchio sul suo alveare. 
Dico loro di gettare un topo nella poesia 
e osservarlo mentre tenta di uscire, 

o di entrare nella stanza della poesia 
e cercare a tentoni l'interruttore sul muro. 

Voglio che facciano sci d'acqua 
sulla superficie di una poesia 
e salutino con la mano il nome dell'autore sulla spiaggia. 

Ma la sola cosa che loro vogliono fare 
è legarla con una corda alla sedia 
e estorcerle con la tortura una confessione. 

La picchiano con un tubo di gomma 
per scoprire che cosa davvero vuol dire.

[Billy Collins]

sabato 21 settembre 2013

Peperoncini


Bishop's crown



 Serrano




Thai



Chupetinho



Cayenne

sabato 24 agosto 2013

L'ubicazione del bene – Giorgio Falco


Con questo libro Falco dimostra di essere uno scrittore coraggioso. Non è semplice, soprattutto in Italia, confrontarsi con la misura del racconto: saper aprire e chiudere l'obiettivo della macchina fotografica, accennare i grossi temi ed approfondire particolari minimi, far intuire senza dire... E poi il tema: raccontare l'attualità comporta il rischio di scivolare nei luoghi comuni, nel dire cose scontate. Bene, per quel che mi riguarda, con “l'ubicazione del bene” Folco ha superato brillantemente la prova, costruendo una raccolta di racconti equilibrata, efficace e dolorosa.
Sono storie di gente che prova a cambiare la propria vita ritagliandosi un'autonomia lavorativa, con il risultato di finire schiacciata dal peso della realtà, storie di solitudini, di calma apparente dietro la quale si consumano drammi domestici. Storie dove i rapporti umani nascono dal bisogno di frequentarsi per via dei figli, non dalla voglia di condividere, vite che si incontrano e si uniscono quasi per caso per poi dividersi senza un motivo. Gli uomini e le donne che abitano questi racconti sono contemporaneamente vittime e colpevoli per quello che succede, non è quasi mai possibile tracciare linee nette di divisione, sono uomini e donne sostanzialmente egoisti, che non vogliono o non riescono ad interessarsi all'altro perché nessuno si sforza veramente di capire, ma si limita a semplificare le situazioni per poter tornare a concentrarsi sui propri bisogni. Nessuna possibilità di conciliazione o di incontro perché le persone parlano lingue diverse.
Le storie che Folco, novello Yeats, racconta fanno tanto più male perché sono vere, perché sono le storie che costruiscono la nostra quotidianità e nessuno può chiamarsi fuori.

Esclusi i presenti, s'intende.