sabato 25 gennaio 2020

Corporale – Paolo Volponi



Cosa cerco dunque, secondo te, soltanto la felicità di adattarmi?

Corporale racconta la storia di Gerolamo Aspri, uno dei più grandi antieroi della letteratura italiana, dapprima dirigente d'industria, poi professore, quindi implicato tra Svizzera e Lombardia in traffici sporchi di droga e prostituzione e infine impegnato a progettare la costruzione di un bunker antiatomico nella campagna urbinate.
Corporale racconta la storia di un uomo deluso dalla passione politica, dal rapporto con gli altri e da se stesso, un uomo che giunto "nel mezzo del cammin della sua vita" si trova a dover ridefinire progetti ed aspirazioni, senza riuscire a trovare un punto fisso al quale ancorare le sue riflessioni e avendo come unica costante la paura della bomba H.
Corporale è la storia di un egocentrico narcisista che passeggia sull'orlo dell'abisso, incapace di stabilire rapporti umani che siano impostati su qualcosa di diverso da un possesso che però non riesce mai ad esercitare sino in fondo. Possedere per appagare i propri bisogni, e possedere è un verbo che nella grammatica di Gerolamo Aspri ha molte affinità con assassinare e infatti il professore è dapprima attratto dalla figura di un misterioso assassino che poi identifica nell'avvocato Trasmanati, finendo successivamente per teorizzare di uccidere lui stesso l'amico tedesco Overath, una sorta di contraltare che nella storia ha il compito di ricondurlo alla razionalità.
Difficile, e inutile, provare a mettere ordine in un libro che ha come motore proprio il caos, la confusione nella mente di un uomo che non riuscendo ad trovare il suo ruolo si trova ad interpretarne diversi, anche contrastanti. Aspri è un Ulisse moderno che ha smarrito la rotta e non sa più dove dirigere la propria barca. Il "progetto" del professore fatica a delinearsi, cambia lungo il percorso, imbocca mille direzioni diverse senza riuscire a prendere una forma definita finendo per implodere su se stesso riducendosi alla ricerca di un rifugio, un luogo solitario nel quale salvarsi dalla bomba ma soprattutto dagli altri. Obiettivo minimo rispetto alle ambizioni con le quali il professore era partito eppure destinato a non realizzarsi condannando Aspri al fallimento: partito per costruire qualcosa, si ritroverà in grado solo di distruggere.
Corporale è un libro difficile, che meriterebbe un'interpretazione psicanalitica, sperimentale nella forma, con parti diaristiche, elenchi di oggetti, coordinate geografiche; Volponi affida alla scrittura il compito di dare forma alla confusione del protagonista rappresentandone la frammentazione della psiche, pericolosamente in bilico tra borderline e bipolarismo.


sabato 18 gennaio 2020

I migliori libri del decennio 2010-2019. La nostra classifica


Abbacinante. Il corpo (Mircea Cărtărescu) - 2015
I dispiaceri del vero poliziotto (Roberto Bolaño) - 2012
Arcipelago dell'insonnia (António Lobo Antunes) - 2013
Dai cancelli d'acciaio (Gabriele Frasca) - 2011
Paradiso e Inferno Jón Kalman Stefánsson) - 2011
Angeli minori (Antoine Volodine) - 2016
Satin Island (Tom McCarthy) - 2015
Melancolia della resistenza (László Krasznahorkai) - 2013
Fisica della malinconia (Georgi Gospodinov) - 2015
Bussola (Mathias Énard) - 2016
Palissandreide (Saša Sokolov) - 2019
Boscomatto (Ádám Bodor) -2011

sabato 11 gennaio 2020

Best book award 2019




Tradizionale appuntamento con la classifica delle letture dell'anno.
Invariata la giuria (Héctor Genta, Lars Vencelowe, Xenia Dubinina, S.A. Samoilov ed io) che ha espresso i suoi voti attraverso il consueto sistema di punteggio da 1 a 10.

69 sono stati i libri presi in considerazione divisi:

per genere:
60 narrativa
5 teatro
3 poesia
1 diario

per epoca di pubblicazione:
4 Antichi
1 Seicento
6 Ottocento
12 primo Novecento
30 secondo Novecento
16 anni Duemila

per provenienza:
13 russi
12 italiani
10 argentini
6 greci
4 uruguaiani, portoghesi
3 inglesi
2 brasiliani, francesi, tedeschi
1 austriaco, canadese, cubano, giapponese, persiano, polacco, rumeno, spagnolo, svizzero, ungherese, statunitense

per punteggio:
Dai cancelli d'acciaio (Gabriele Frasca) 50
In culo al mondo (António Lobo Antunes) 50
Il colombo d'argento (Andrej Belyj) 50
Lasciamo che parli il vento (Juan Carlos Onetti) 50
Corporale (Paolo Volponi) 50
Il quinto evangelio (Mario Pomilio) 50
Leviatano o il migliore dei mondi (Arno Schimdt) 50
Il segreto (Clarice Lispector) 50
La morte di Carlos Gardel (António Lobo Antunes) 50
La busta nera (Norman Manea) 50
Glossa (Juan José Saer) 50
L'amore stregone (Roberto Arlt) 50
La terra desolata (Thomas Stearns Eliot) 50
L'ultima tentazione di Cristo (Nikos Kazantzakis) 50
Edipo re (Sofocle) 50
Antigone (Sofocle) 50
Macbeth (William Shakespeare) 50
Un eroe del nostro tempo e altre prose (Michail Lermontov) 50

L'agonia dell'agape (William Gaddis) 49
Tre tristi tigri (Guillermo Cabrera Infante) 49

Trattato delle passioni dell'anima (António Lobo Antunes) 48
L'ordine naturale delle cose (António Lobo Antunes) 48
Palissandreide (Saša Sokolov) 48
Ada o ardore (Vladimir Nabokov) 48
Bouvard e Pécuchet (Gustave Flaubert) 48
Una storia comune (Ivan Aleksandrovič Gončarov) 48
Edipo a Colono (Sofocle) 48
L'armata a cavallo (Isaak Babel') 48
Siamo vissuti qui dal giorno in cui siamo nati (Andreas Moster) 48
La pura superficie (Guido Mazzoni) 48
Libera nos a malo (Luigi Meneghello) 48

Amnesia (Douglas Anthony Cooper) 47
Il deserto (Jorge Barón Biza) 47
Boscomatto (Ádám Bodor) 47
Storie senza morale (Michail Nikolaevič Kuraev) 47
Zorba il greco (Nikos Kazantzakis) 47
Historiae (Antonella Anedda) 47
Sogni e favole: un apprendistato (Emanuele Trevi) 47
Taras Bul'ba e gli altri racconti di Mirgorod (Nikolaj Gogol') 47

Un soffio di vita (Clarice Lispector) 46
Si riparano bambole (Antonio Pizzuto) 46

Repubblica luminosa (Andrés Barba) 45
I vagabondi (Olga Tokarczuk) 45
Qualcosa di scritto (Emanuele Trevi) 45
Taccuini 1919-1921 (Marina Cvetaeva) 45

La civetta cieca. Tre gocce di sangue (Sadeq Hedayat) 44
Mogano (Boris Andreevič Pil'njak) 44

Terre della memoria (Felisberto Hernández) 43
Il signor Kreck (Juan Octavio Prenz) 43
Cemento (Thomas Bernhard) 43

Ultimo parallelo (Filippo Tuena) 42
Ronda di notte (Michail Nikolaevič Kuraev) 42
Il fermo volere (Gabriele Frasca) 42
Uccidendo nani a bastonate (Alberto Laiseca) 42
Come diventai monaca (César Aira) 42
Il romanzo luminoso (Mario Levrero) 42
Picnic sul ciglio della strada (Arkadi e Boris Strugatzki) 42

Pluto (Aristofane) 41
Jakob von Gunten (Robert Walser) 41
Il marmo (César Aira) 41

Avventure di un romanziere atonale (Alberto Laiseca) 39

Esercizi di stile (Raymond Queneau) 38

La solitaria casetta sull'isola di Vasilij (Aleksandr Puškin) 35

Così in terra (Davide Enia) 34
Resoconto (Rachel Cusk) 34

La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato (Juan Octavio Prenz) 33

Rashōmon (Ryūnosuke Akutagawa) 29

Lascia fare a me (Mario Levrero) 25

Figure di prua (Juan Octavio Prenz) 24


Dopo un'attenta lettura la giuria ha selezionato come migliori le seguenti opere:

Tra i libri antecedenti al 1900:
ü Un eroe del nostro tempo e altre prose (Michail Lermontov)

Tra i libri del primo Novecento:
ü Il colombo d'argento (Andrej Belyj)

Tra i libri del secondo Novecento:
ü In culo al mondo (António Lobo Antunes)
ü Corporale (Paolo Volponi)
ü Il quinto evangelio (Mario Pomilio)
ü Lasciamo che parli il vento (Juan Carlos Onetti)
ü La busta nera (Norman Manea)
ü Glossa (Juan José Saer) 50

Tra i libri degli anni Duemila:
ü Dai cancelli d'acciaio (Gabriele Frasca)

Verdetto finale
la lettura dell'anno è

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Dai cancelli d'acciaio - Gabriele Frasca

sabato 28 dicembre 2019

Tre tristi tigri – Guillermo Cabrera Infante


"Tres tristres tigres, tragaban trigo en un trigal,
en tres tristes trasto, tragaban trigo tres tristes tigres."

Cabrera Infante è stato un funambolo della parola scritta e TTT rappresenta il vertice della sua produzione letteraria, un romanzo (molto sui generis) che racconta a ritmo di jazz la vita nell'Avana pre-rivoluzionaria della fine anni Cinquanta.
A brandelli di una narrazione più o meno convenzionale, si alternano pagine bianche, pagine nere, pagine ruotate allo specchio e ricordi, frammenti di conversazioni nei quali l'autore prova a restituirci la lingua della strada, quella parlata dalla gente. Il risultato è un romanzo polifonico, strampalato e affascinante, scritto in uno stile che definirei "surrealismo caraibico" e che rappresenta un unicum nella letteratura sudamericana.
Inutile anche solo provare a dare un'idea della trama parlando della  morte di Trockij raccontata secondo lo stile di diversi scrittori, o delle versioni corrette più volte di un episodio accaduto a due turisti americani, o delle conversazioni di una donna con il suo psicologo, per non dire degli assurdi e straripanti giochi di parole di Bustrófedon…
TTT è soprattutto una specie di ultimo ballo sul Titanic, il racconto di una società decadente: Batista è al canto del cigno, di lì a poco la rivoluzione castrista spazzerà via quel mondo e intanto i personaggi del libro sfrecciano su auto sportive lungo il Malecón,  attratti dalle bellezze locali ("Cuba: un'isola nella quale le donne non usano vestiti ma guanti per tutto il corpo"), incuranti o inconsapevoli di quello che sta per succedere e interessato solo a succhiare il nettare di un tempo che fugge.
È proprio il movimento la cifra del libro, un girovagare folle e disperato tra bar e locali notturni. Tutti parlano senza dire niente di ciò che sembra davvero importante, sfuggendo con pervicacia ogni forma di impegno e affrontando anche i temi più importanti con indolenza e cinismo, annacquando i pensieri nell'alcool e rifugiandosi in sterili giochi di parole ("Questo è il mio autoritratto: – dice ad un certo punto uno dei protagonisti – passo la vita sciupando le mie poche cartucce in molti colpi a salve"), quasi che lo scopo delle loro  vite non fosse altro che ridurre tutto alla nobile arte del cazzeggio.

Aggiungo che TTT è un altro dei troppi grandi libri scomparsi da tempo dagli scaffali delle librerie italiane a testimonianza della miopia delle nostre case editrici.