domenica 25 settembre 2022

Amras – Thomas Bernhard

 


Amras è la periferia della cittadina che ospita la torre nella quale albergano due fratelli sopravvissuti al tentato suicidio del loro nucleo familiare, concluso con la morte dei genitori. Torre come rifugio e come metafora, luogo nel quale i due riflettono sulla vita, ognuno partendo dal proprio punto di vista: Walter da quello dell'artista e l'altro fratello, la voce narrante, da quello dell'uomo di scienza.
I pensieri a cui da voce Bernhard nascono dal buio di un'introspezione attorcigliata su se stessa in maniera patologica; influenzati ed esasperati dalla malattia della madre e dai problemi economici del padre, non contemplano ipotesi di speranza o di salvezza. L'infanzia perduta, la vita vista come un processo di marcescenza che culmina con la morte, l'educazione scolastica che si incarica di distruggere la ricerca di una comunione con la natura verso la quale i due fratelli vorrebbero tendere… Non c'è spazio fuori da sé e l'uomo è costretto a rifugiarsi in se stesso, a vivere all'interno per l'incapacità e impossibilità di comunicare con il mondo, finendo per camminare in un territorio molto vicino alla follia, dove realtà e immaginazione si confondono.
"Siamo stati, già molto presto, respinti da tutto, in cerca di riparo, tutta la vita sempre solo rinchiusi nel nostro ilozoismo."
Famiglia, società, rapporto dell'uomo con la natura… pur essendo questo solo il secondo romanzo di Bernhard, i temi sono già quelli che ne caratterizzeranno la produzione successiva, mentre lo stile è caratterizzato da una prosa "nervosa", con lettere e frammenti che intervallano la narrazione e ben interpretano l'idea di un'anima in frantumi, una scrittura ancora lontana da quella "ossessiva", contorta, fatta di frasi lunghe e ripetizioni continue che rappresenta il marchio di fabbrica dello scrittore austriaco.

domenica 4 settembre 2022

Il mondo estremo – Christoph Ransmayr



Il mondo estremo è la storia di un viaggio sulle tracce di Ovidio da Roma a Tomi, dove il poeta era stato esiliato. Cotta, il protagonista, cerca a Tomi il poeta ma anche una copia delle Metamorfosi, gli stessi abitanti del luogo sono esuli da qualche parte, capitati lì per caso o alla ricerca di qualcosa. La cittadina sul Mar Nero si rivelerà nel corso del romanzo una specie di terra di mezzo, un buco nero che ingoia quelli che vi si avvicinano, il posto nel quale il poeta romano ha realizzato la sua formula alchemica riuscendo a passare dalla finzione letteraria alla vita vera trasfigurando la realtà, così che ora la sua opera si rivela in tutta la sua potenza: una specie di virus che contagia chi viene in contatto con lei. L'arte, sembra dirci Ransmayr, è una forza che non può essere contenuta, si può ridurre al silenzio l'artista ma non impedire alla sua creazione di parlare, toccare le anime e cambiare le persone.
Con grande originalità l'autore "piega" il tempo alle necessita della trama, facendo in modo che passato e presente, memoria storica e finzione si incontrino sul territorio della letteratura dando vita a qualcosa di diverso e perfettamente riuscito.
Il mondo estremo è un romanzo postmoderno ma al tempo stesso difficile da definire perché ha aspetti che lo possono avvicinare anche ad altri generi quali il distopico o il realismo magico. Al di là di uno sterile tentativo di catalogazione dell'opera, essa sorprende per la ricchezza di spunti che offre al lettore e per la capacità dell'autore di armonizzare tanta abbondanza. È un libro sulla forza della poesia, contro il potere e le dinamiche che lo sottendono e sull'esilio, un ottimo romanzo caratterizzato da una scrittura raffinata, forse penalizzato dl fatto che a tratti può apparire eccessivamente manierata.

sabato 30 luglio 2022

Lazzaro e altre novelle – Leonid Andreev

 


La sontuosa traduzione di Rebora restituisce con la sensibilità del poeta la cura nella scelta delle parole – in passato, a torto, rubricata a "sterile estetismo" (Borgese) – di un grande scrittore del primo Novecento russo troppo presto dimenticato. 
Lazzaro è un racconto narrato dal punto di vista del resuscitato. Lazzaro ha conosciuto la morte, ne ha fatto esperienza e per questo non può tornare al mondo dei viventi che profondamente cambiato. Si è affacciato sul bordo, ha visto l'orrore dell'infinito e ora lo porta dentro di sé per trasmetterlo attraverso gli occhi alle persone con cui viene in contatto. Assistiamo a un originale e raffinato cambiamento di prospettiva: Andreev trasforma la resurrezione in condanna invece che in miracolo e Lazzaro in un morto-vivente, una dimostrazione della grandezza della morte più che un inno alla vita o, per meglio dire, una dimostrazione dell'impossibilità dell'uomo di comprendere il Grande Mistero.
Notevoli sono anche gli altri racconti della raccolta che oltre a non comuni capacità di scrittura, si segnalano per l'attenzione alla psicologia dell'uomo, spesso vittima di sistemi più grandi di lui che finiscono per schiacciarlo. L'uomo, con il suo carico di debolezze, dubbi e meschinità, è al centro della riflessione di Andreev, un autore da recuperare quanto prima.

sabato 23 luglio 2022

La stagione della migrazione a Nord – Tayeb Salih


Un libro sulla realtà post-coloniale, sul confronto Nord/Sud, Occidente/Oriente questa volta raccontato dall'altro punto di vista, quello di un sudanese che torna in patria dopo un soggiorno in Inghilterra.
Nulla sembra cambiato e questo il protagonista sembra apprezzarlo, almeno fino a quando non si accorge di essere lui ad aver ampliato il suo orizzonte e a non riuscire ad accettare gli aspetti più retrivi della società in cui vive. Simile e diversa l'esperienza di Mustafà Sa'id, un economista africano che ha compiuto il suo stesso percorso, ma con un passato misterioso caratterizzato da una lunga serie di conquiste amorose in Inghilterra con una scia di suicidi delle sue amanti e culminata con l'omicidio della moglie.
C'è molto in questo libro: Occidente/Oriente, innovazione/tradizione, ma anche il ruolo del singolo nella comunità, il rapporto uomo/donna e quello dell'uomo con la propria anima. La stagione della migrazione a Nord è un romanzo sull'identità, sulle complessità derivanti dall'incontro di civiltà diverse, sugli effetti di questo incontro sulle coscienze degli uomini, sui rischi dello sradicamento, del non sentirsi mai a casa in nessun luogo.
La psicologia dei personaggi disegnati da Salih ricalca l'idea che lo scrittore vuole trasmettere: sfuggenti, mai completamente definiti, attraversati da zone d'ombra più o meno profonde. Personalità articolate e spesso contraddittorie, nelle quali convivono incertezze, dubbi e pericolose forze centrifughe. Figli del loro tempo e della complessità politica e sociale nella quale si trovano a vivere alla ricerca di un equilibrio tra vecchio e nuovo, protagonisti o solo testimoni del movimento tellurico provocato dall'incontro di culture diverse (a questo proposito è notevole il finale del libro con il significato metaforico che viene ad assumere il Nilo).

sabato 16 luglio 2022

Secondo natura: un poema degli elementi – W. G. Sebald

  





L'esordio letterario di Sebald (1988) è un poema diviso in tre parti, centrate rispettivamente sul pittore medievale Grünewald, lo studioso di scienze naturali G. W. Seller che seguì Bering nell'impresa di trovare una nuova rotta verso l'America, e una terza parte autobiografica.
Ad un angosciato e solitario Grünewald, per il quale la presenza dell'uomo sulla terra è "insana" e la natura
ignara d’equilibri,
che cieca compie, l’uno dopo l’altro,
esperimenti rivi di costrutto
e, come insano bricoleur, ecco
distrugge quanto appena ha creato.
Sperimentare fino al limite postremo,
è l’unico suo scopo, germinare,
perpetuarsi e riprodursi,
anche in noi e attraverso di noi, e mediante
i congegni nati dalle nostre menti,
in un’unica accozzaglia,

Sebold affianca un alter ego di nome Mathis Nithart, pittore dai vestiti sgargianti e "mago dei giochi d'acqua" che ne costituisce il contraltare.
Duplice è anche la personalità del naturalista Steller, dibattuto tra l'impulso ad avventurarsi nella natura selvaggia e quello a "porre un limite al disordine del mondo".
Riflessioni simili sono quelle che animano la terza parte dell'opera, se da un lato Sebald scrive che il cervello
lavora inesausto su tracce, 
ancorché labili, di auto-organizzazione,
e talvolta ne risulta
un ordine, a tratti bello
e rappacificante, ma anche più crudele
del tempo passato, il tempo dell’ignoranza
più avanti afferma che
Le linee guida dei grandi
sistemi non si possono
armonizzare, troppo diffuso è l’atto
della violenza, ogni cosa sempre
l’inizio dell’altra
e viceversa.

Secondo natura è un testo interessante, che contiene alcune delle tracce che saranno sviluppate da Sebald in seguito: la forza distruttiva del mondo e lo sforzo dell'uomo di trovare un ordine e il ruolo del ricordo come un ponte gettato tra vivi e morti per costruire una mappa del passato e conservarne la memoria.