domenica 21 giugno 2009

Cosa gli interessava (1933)

Cosa mi interessa: Lo scrivere poesia e l'apprendere dalla poesia cose diverse. La prosa. L'illuminazione, l'ispirazione, la lucidità, una coscienza superiore e tutto ciò che ha a che fare con esse. Le vie per raggiungerle. Il trovare un mio modo per raggiungerle. Conoscenze diverse, ignote alla scienza. Lo zero e il numero. I numeri, in particolare se non legati da un ordine sequenziale. I segni, le lettere. I caratteri tipografici e le calligrafie. Tutto ciò che è logicamente privo di senso e assurdo. Tutto ciò che suscita il riso. L'umorismo. La stupidità. I pensatori naturali. I presagi, quelli antichi e quelli nuovi inventati non importa da chi. Il miracolo. I giochi di prestigio (senza marchingegni). I rapporti interpersonali umani, privati. La buona educazione. I volti umani. Gli odori. Il superamento della schifiltosità. Lavarsi, nuotare, il bagno. La pulizia e la sozzura. Il cibo. La preparazione di alcuni piatti. Una tavola da pranzo apparecchiata. La sistemazione di un appartamento e di una camera. Gli abiti, da uomo e da donna. Le questioni circa il modo di portare i vestiti. Il fumare (la pipa e il sigaro). Cosa fanno gli uomini quando sono soli con se stessi. I quadernetti di appunti. Lo scrivere sulla carta con l'inchiostro o con la matita. Carta, inchiostro, matita. La registrazione quotidiana degli avvenimenti. Annotare le condizioni del tempo. Le fasi della luna. L'aspetto del cielo e dell'acqua. La ruota. I bastoni, i bastoni da passeggio, gli scettri. Un formicaio. I cani piccoli a pelo liscio. La cabala. Pitagora. Il teatro (quello che sento mio). Il canto. Il servizio e il canto religioso. Tutti i tipi di riti. Gli orologi da tasca e i cronometri. Lo sparata inamidato della camicia. Le donne, ma soltanto quelle del tipo che preferisco...

[Daniil Charms: "Casi"]

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