sabato 9 maggio 2009

Davanti al mare, ancora.

Succede che un giorno alzi gli occhi e ti ritrovi davanti, ancora, il mare.
Sei dubbioso, non sai se succederà anche questa volta, se riuscirai a provare di nuovo quella sensazione che per quanto ti sforzi non riesci a dire. E' come quando assisti ad un gioco di prestigio che hai già visto mille e mille volte e del quale credi di aver capito il trucco.
E invece no. Invece accade di nuovo. Come sempre.
Succede che ti senti capito, senza doverti sforzare di spiegarti. E' una conversazione diversa dalle altre, che segue un canale sotterraneo, privato.
E' un misto di star bene e di star male, che è entrambe le cose e nessuna delle due.
E' un sentirsi alla stesso tempo protetto e compreso nel profondo ma anche lontano, troppo lontano da chiunque, troppo solo nel tuo sentire.
Un sentire che è dolce ed amaro insieme, che solo chi l'ha provato può comprendere e che solo chi l'ha provato è condannato a cercare per sempre.

[Lars W. Vencelowe: "Pensieri, parole, opere ed omissioni"]

domenica 26 aprile 2009

venerdì 24 aprile 2009

Campiglia

Una strada stretta fra le case, divisa a metà tra ombra e sole. Scalini di sasso, ciuffi d’erba del mezzo. Nell'aria il profumo del pranzo della Domenica, ricordi di altri pranzi, di altre Domeniche… Un pesco in fiore scaccia indietro l’inverno. Un uomo che sale, il ronzio di un’ape. Un contadino carezza un tralcio di vite. Il mare, là in fondo. La foschia del mattino ha cancellato la riga dell’orizzonte, cielo e mare si mescolano e le vele sembrano galleggiare nel vuoto come in un quadro di Chagall. Scendendo la strada si fa viottolo, e poi sentiero, i campi coltivati lasciano il posto a piane abbandonate. Due farfalle si corteggiano incrociando il volo, il fruscio di una lucertola, il frinire delle cicale. Voci di un mondo interrotto dalla mia presenza. Capisci che la strada che stai calpestando non deve condurti per forza da qualche parte, è lei, la strada, che importa. Come la percorri, quello che incontri durante.

[Lars W. Vencelowe: "Mater Mare"]