domenica 23 agosto 2009

L'uno e l'altro

...so esattamente cosa mi sta accadendo e cosa tu pensi di me. E' la solita tortura, Myriam, io sono sempre entrambi, quello che se ne sta con la faccia paonazza e le braccia conserte, e quello che d'un tratto compie un balzo oltre se stesso e cade sempre più in basso. E, mentre cade, ha ancora la faccia tosta di discutere con il paonazzo, urlandogli mentre precipita verso la perdizione: "Lascia vivere, lascia sentire, lascia sbagliare".
Però, ecco, sono anche l'altro. Che ci posso fare? Quello che sibila con disprezzo che la fine è ben nota: tornerai da me strisciando, dice con tono secco (ha il difetto di avere le mucose aride), mentre il somarello continua a strillare che non gli importa, perchè forse un giorno ce la farà.
[...] io sono il somarello [...] Ma credimi, almeno nel momento del volo sono me stesso, l'"io" che dovrei essere. Ed è un momento colmo di felicità - un momento ricco, completo. Come vorrei saper prolungare per tutta la vita un momento simile.
Poi, naturalmente, c'è il tonfo dell'atterraggio. Un polverone intorno e un silenzio tremendo. Mi riscuoto da tutto ciò che ero fino a un minuto prima e mi guardo in giro con cautela; comincio a gelare per il freddo che mi avvolge dentro e fuori, un freddo che solo i buffoni e gli stupidi conoscono.

[David Grossman: "Che tu sia per me il coltello]

sabato 22 agosto 2009

Ponte

Solo un ponte stretto che
congiunge il buio col buio. E una luce,
che il mondo dissolve in minuscoli punti
che noi uniamo faticosamente,
per ottenere un'immagine - come se avessimo il diritto a
un'immagine dai limiti definiti.
Da nord soffiano frasi incomprensibili
sulla passerella, parole d'infanzia immerse
nel miele e ferme nel vento;
esse vogliono raggiungerci, qui, sul ponte
che congiunge il buio col buio.
Sotto di noi l'acqua smussa i ciottoli
perchè vadano avanti
e si possano perdere nel mare.
Quanto è minuscolo il ponte che
congiunge i tuoi occhi - è come un grido
sulla paura tacita, non più.

[Michael Kruger]

giovedì 20 agosto 2009

Tutto si dimentica o si estingue

Molte cose succedono senza che nessuno se ne accorga nè le ricordi. Di quasi nulla resta traccia, i pensieri e i gesti fugaci, i progetti e i desideri, il dubbio segreto, i sogni, la crudeltà e l'insulto, le parole dette e ascoltate e poi negate o fraintese o travisate, le promesse fatte e non tenute in conto, neppure da coloro a cui sono state fatte, tutto si dimentica o si estingue, ciò che si fa da soli e di cui non si prende nota e anche quasi tutto ciò che non è solitario ma in compagnia, quanto poco rimane di ogni individuo, di quanto poco vi è testimonianza, e di quel poco che rimane tanto si tace, e di quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte minima, e per poco tempo, la memoria individuale non si trasmette e non interessa chi la riceve, il quale plasma e possiede la sua propria memoria. Tutto il tempo è inutile, non soltanto quello del bambino, o tutto è come il suo, quanto avviene, quanto entusiasma o fa male nel tempo si coglie soltanto per un istante, poi si perde e tutto è sdrucciolevole come la neve compatta.
[Javier Marìas: "Domani nella battaglia pensa a me"]

martedì 18 agosto 2009

domenica 16 agosto 2009

La luce della sera

La sera,
Quegli uccelli che si parlano, indefiniti,
Che si mordono, luce.
La mano che s'è mossa sul fianco deserto.

Siamo immobili da molto tempo.
Parliamo sottovoce.
E il tempo resta attorno a noi come pozze di colore.

[Yves Bonnefoy: "Seguendo un fuoco"]