Non accade. E intanto passano
le minuscole cose, e ad esse
ti attieni, spiando gradazioni
infime di colore, infami, vuote.
Non giunge. L'equilibrio è buono,
aprendo la bocca e l'aria vi entra,
respiri, guardi lontano, fermo
sulle due gambe, e le muovi.
Non avviene. Intanto vanno,
di ora in ora, con un delicato
meccanismo di strazio, i giorni:
siedi e ti alzi, cambi di tasca
le chiavi, perché non scavino
dentro la tela, passi la spugna
sul tavolo, rivolti una maglia,
guardi ad uno ad uno i gradini
o in alto la flessione dei rami
con l'ultima luce e sembra
il raggio fare di ogni fine
una cosa solenne. Non era questo.
Ma quelle storie monche,
rade, filtrate in inverno
attraverso muri e pareti,
hanno a lungo preparato
un sogno: verrà l'unica viva
sorte a devastare di nuovo,
verrà guastando ogni misura
di calma e di conforto,
per ricomporre il piccolo vivere nostro
dentro i ferocissimi mali
del mondo. E sentiremo, quel giorno,
ampio come un pianeta l'attimo
e il passo, e la difficoltà
ad ogni metro di non cadere.
[Andrea Inglese: "La distrazione"]
domenica 6 febbraio 2011
sabato 15 gennaio 2011
domenica 9 gennaio 2011
venerdì 24 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
Direzioni
Certe direzioni sono modi
improvvisati di restare in equilibrio,
gesti istintivi comandati da un niente.
Per questo le traiettorie precise
sono cose da aeroplani, da stormi in migrazione
che capiscono il vento. Gli uomini onesti
non dicono io vado: cantano pianissimo
se una strada li porta, se una curva spalanca
un mare abbagliante.
[Massimo Gezzi: "L'attimo dopo"]
improvvisati di restare in equilibrio,
gesti istintivi comandati da un niente.
Per questo le traiettorie precise
sono cose da aeroplani, da stormi in migrazione
che capiscono il vento. Gli uomini onesti
non dicono io vado: cantano pianissimo
se una strada li porta, se una curva spalanca
un mare abbagliante.
[Massimo Gezzi: "L'attimo dopo"]
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