C'era una volta una
barca.
Era una barca semplice,
quattro assi di legno ed una vela di tela grezza, di quelle che i
marinai dovevano ricucire alla fine di ogni viaggio. La barca serviva
per trasportare merci, persone ed informazioni attraverso il mare e
visse il suo periodo di notorietà - più o meno lungo - prima di
essere fatalmente soppiantata da altri mezzi di comunicazione più
comodi, più efficienti, più capienti e più rapidi.
Ma la barca non scomparve
del tutto: ridimensionata ma non vinta, riuscì a rimanere a galla
ritagliandosi un ruolo diverso. Non potendo competere con gli aerei e
neppure con le navi moderne, la piccola barca si specializzò nel
trasporto di merci particolari, che non fossero rapidamente
deperibili (la barca era infinitamente più lenta dei suoi rivali) e
che soprattutto non trovavano posto sugli altri mezzi. Col tempo la
barca divenne traghettatrice di idee.
Passarono gli anni e
qualcuno pensò che la barca fosse un po' troppo spartana, che i
tempi cambiano e che anche lei avrebbe dovuto adattarsi. Così si
procedette a modificarne la struttura cercando di mantenerne
inalterata l'identità.
Ogni capitano si sforzava
di aggiungere o togliere qualcosa, per rendere originale la sua
imbarcazione lavorando sulle vele, modificandone il colore, i
materiali, la forma ed il loro numero, ma anche sulla forma della
prua e della poppa, sui tipi di legname e sulle dotazioni di bordo,
finendo fatalmente per dimenticare lo scopo per il quale era stata
concepita. I capitani passavano sempre più tempo a ritoccare i loro
gioielli, ad ammirarli, a dirsi come erano belli ed importanti e
fatti bene, a farsi i complimenti uno con l'altro ed a guardare con
sospetto crescente i nuovi, quelli che venivano da fuori e
cercavano di avvicinarsi ad un mondo che loro consideravano privato,
per soli iniziati, un mondo del quale i capitani erano ad un tempo
custodi ed interpreti, una specie di club esclusivo che non accettava
altri iscritti.
In breve successe che le
barche, sempre meno e quasi tutte uguali, continuarono a solcare il
mare, tutte belle ed eleganti, molte (purtroppo) con le stive
semi-vuote.
[Leonard Jacob: "Favole"]