domenica 24 febbraio 2013

sabato 23 febbraio 2013

domenica 17 febbraio 2013

Sofia si veste sempre di nero



Dieci racconti che tratteggiano la figura di Sofia, ragazza “difficile”, indipendente come un gatto, che sfugge per tutto il libro, più brava a troncare rapporti che a costruirli. 
I più ispirati mi sono sembrati i primi, quelli dove Sofia è prima bambina e poi ragazza, nei quali Cognetti mostra una buona confidenza con il complicato universo degli adolescenti, i successivi invece mostrano un po' la corda, sarà perché la trama sembra già vista troppe volte (famiglia borghese, madre casalinga e depressa, padre ingegnere all'Alfa Romeo, amante-munito, zia contestatrice e rivoluzionaria...), sarà perché dovendosi incastrare obbligatoriamente in un mosaico finiscono per perdere in spontaneità e risultano abbastanza prevedibili.
In conclusione: avevo grandi aspettative per questo libro che sono state  confermate solo parzialmente. Peccato, perché seguo il blog di Cognetti e perché il racconto come genere letterario sembra aver perso parecchio smalto, almeno in Italia, ed avrebbe bisogno di qualcuno in grado di ridargli un po' di vigore. 

sabato 9 febbraio 2013

Nemesi



Ultimo romanzo di Phil Roth e passo d'addio di gran classe.
In Nemesi lo scrittore di Newark ci parla dell'ineluttabilità del Destino, di quello che accade quando le nostre aspirazioni si scontrano con la vita, del senso di colpa, del confronto con il divino.
Non c'è lieto fine in questo romanzo e non potrebbe essere altrimenti. Le cose vanno come devono andare, quando la moneta che ora ondeggia nell'aria ricadrà a terra, dirà testa o croce e qualsiasi tentativo noi si possa fare per influenzarne il responso risulterà vano.
Un libro scritto con una prosa chiara, quasi chirurgica, meno emotiva rispetto ad altri romanzi. Un percorso che per certi versi mi ha ricordato quello di Delillo (fatte salve le evidenti differenze anche stilistiche). Entrambi dopo aver raggiunto il vertice più alto della loro produzione letteraria (penso a Patrimonio ed a Underworld) hanno progressivamente modificato lo stile che si è fatto più lineare, “asciutto”, senza perdere nulla in efficacia ma anzi riuscendo a mettere meglio a fuoco l'oggetto della loro indagine (penso a Body Art e Punto Omega per Delillo e a Everyman, Indignazione e Nemesi per Roth, non avendo ancora letto l'Umiliazione).
Viene da pensare a quello che avrebbero potuto fare David Foster Wallace e Bolaño, ma questa è un'altra storia...