Accade
che
mentre cammino costruendo mondi
apra
gli occhi e si accenda il mare.
Dubito
che
questa volta sarà come le altre.
Temo
che il sangue non si scioglierà
che
il metallo non diventerà oro
che
il ramo nella mano del bambino non si farà spada.
Perché
non c’è spiegazione a quello che accade quando incontro il mare,
nessuna
certezza che la magia si ripeta ogni volta.
Invece succede.
Anche
questa volta,
come
le altre volte è stato.
Succede
che
mi senta capito senza far scorrere parole
accolto
nella casa del padre
senza
dover fabbricare giustificazioni.
Qui
dove si parla una lingua che non ha bisogno di parole
qui
dove le cose esistono di per sé
senza
il bisogno dell’uomo che le giustifichi.
Qui
al punto fermo dove la danza ha inizio.
[Lars W. Vencelowe: "Mater mare"]
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