Una casa di villeggiatura
al mare e i ricordi di Max Morden, storico dell'arte, recente vedovo,
voce narrante del romanzo.
Max Morden come Pierre
Bonnard, il grande pittore del quale sta scrivendo una monografia:
entrambi riservati, amanti dell'intimità, quasi ripiegati su se
stessi, accomunati dal dolore della perdita della donna amata alla
quale cercano di rimanere legati uno attraverso la pittura e l'altro
con la memoria.
Il bisogno di raccontare
il dolore, di recuperare il passato per non lasciarlo scivolare via.
Il ricordo dei sogni, delle potenzialità dell'infanzia, della
scoperta dell'amore accompagnata dall'esperienza della morte
(l'eterno abbraccio Eros/Thanatos) mescolato con la malinconia e la
disillusione del presente.
Fotografie del passato
che scorrono, una storia carica di emotività raccontata con una
scrittura forse un po' "datata" e un uso della metafora a
volte ridondante, che producono uno strano effetto, un'algida
eleganza che attrae e respinge alle stesso tempo (come l'onda del
mare?).
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