Due storie raccontate in parallelo e che trattano due vicende lontanissime una dall'altra: Palme selvagge e Il vecchio.
La prima narra le vicende di due
amanti adulterini che cercano di vivere la loro relazione fuori dalle
convenzioni, dal denaro e dai luoghi comuni della società, consapevoli di
combattere una battaglia persa in partenza perché, come dice Charlotte,
"naturalmente non posiamo batterli, naturalmente noi siamo
condannati."
La seconda è la storia di un
carcerato al quale durante un'inondazione del Mississippi viene affidato
l'incarico di salvare dalle acque una donna incinta e che rifiuterà l'occasione
di evadere per portare a termine il suo compito "cercando soltanto di
mantenere a galla la barca finché poteva". È il racconto di un uomo che
"voleva così poco. Non voleva nulla per sé. Voleva soltanto liberarsi
della donna, di quel ventre, e stava cercando di farlo nella maniera giusta,
non per se stesso, ma per lei".
Sono due storie dure, cupe, senza
lieto fine, nelle quali assistiamo all' inesorabile scivolare dei protagonisti
dentro alle loro vite seppure in maniera difforme: ne Le palme selvagge lottando, invano, per sottrarsi al destino e ne Il vecchio rinunciando in partenza a
combattere.
Con un ricorso frequente al flusso
di coscienza, ai periodi lunghi e al cambiamento dei punti di vista, l'autore
disegna atmosfere cupe che incombono sui personaggi e danno un senso di
inevitabilità alla loro sconfitta. La penna di Faulkner scruta nell'animo di
protagonisti e figure minori con abilità dostoevskijana restituendoci una serie
di caratteri quanto mai complessi e intriganti e indagando con la stessa
lucidità del maestro russo la crisi dell'uomo all'interno della crisi della
società, utilizzando la Natura, a tratti ostile, a tratti indifferente ma mai
partecipe delle sofferenze dei personaggi per sottolineare la durezza delle
loro vite.
I due racconti sembrano scritti
uno in antitesi all'altro: se nel primo si parla di due persone che cercano di
fuggire dalla società, nel secondo c'è un carcerato che lotta per tornare
indietro, se i due amanti infrangono le leggi, il detenuto cerca di
rispettarle, se gli adulteri cercano l'amore, il carcerato lo rifiuta dopo
essere stato scottato… eppure le analogie sono molte di più delle
contraddizioni e Faulkner è il solito pianista che gioca con i tasti evitando
la cacofonia e riuscendo a tirar fuori una sinfonia da suoni che sembrano
contrastanti.
Quello che accomuna i due protagonisti
è la voglia di rispondere solo al senso di responsabilità verso se stessi e non
al sentire comune, un andare contro corrente che finiranno per pagare in prima
persona. Ciò che alla fine rimane a Harry e al vecchio carcerato sarà solo il ricordo,
l'unico spazio nel quale immaginare di sentirsi liberi per dare un senso alla
loro sconfitta.
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