sabato 13 ottobre 2012

Guida tu


Mi commuovo di dettagli, il ferro ruggine
che si attorciglia sulla vite,
il verderame su un muro storto,
l'accensione delle zucche nel minuscolo
orto in fondo alla dolina,
sulla strada che attraversa la mattina
da Motovun (Montona) - per festoni di quercioli
e morsi di terra rossa - a Visinada.
Mi commuovo di istanti, mentre cresce
dentro il tepore dei colori un alito
gelido d'ansia, che si fa allarme e soffia
più forte, fino a mostrarsi terrore
e imminenza di catastrofe.
Nulla ripara la lesione
del giorno appena incorniciato, nessun fuoco
arde l'ora deforme - voi di sonni
marci, di imprecazioni, voi di felicità
irrinunciabile, bagliori accerchianti,
contate nelle mie tasche i soldi, gli anni
e le lacrime.

[Gian Mario Villalta: "Vedere al buio"]

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