domenica 26 luglio 2009
domenica 28 giugno 2009
Una barca chiamata Desiderio
Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa (il fiocco a collo e la barra sottovento) che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione.
Forse conoscete quella barca che si chiama Desiderio.
[Henri Laborit: "Elogio della fuga"]
sabato 27 giugno 2009
Sulla riva del mare
Dal momento che mi trovo sulla riva del mare, dal mare posso imparare. Nessuno ha il diritto di pretendere dal mare che sorregga tutte le imbarcazioni o di esigere dal vento che riempia costantemente tutte le vele. Così nessuno ha il diritto di pretendere da me che la vita divenga una prigione al servizio di certe funzioni. Non il dovere prima di tutto, ma prima di tutto la vita! Come ogni essere umano, devo avere diritto a dei momenti in cui posso farmi da parte e sentire di non essere solo un elemento di una massa chiamata popolazione terrestre, ma di essere un'unità che agisce autonomamente.
[Stig Dagerman: "Il nostro bisogno di consolazione"]
mercoledì 24 giugno 2009
Luoghi e luoghi

Un giorno non esistevo, un giorno, non esisterò. Tra questi due istanti di indifferenza del mondo, mi sforzo di esistere. E' una modalità ondeggiante, agitata da turbini, disorientata.
Tra queste due assenze, andiamo dove ci conducono i nostri passi, calpestiamo il mondo e i suoi luoghi.
Ci sono luoghi e luoghi. Quelli belli, quelli famosi o molto brutti in fin dei conti ci lasciano indifferenti. Al massimo interessano il nostro versante culturale, il più mediocre. I luoghi veri, quelli che ci generano, quelli che catturano la memoria, sono quelli che ci hanno visto fuori di noi stessi, che hanno ospitato il nostro eccesso, l'ammissione o il terrore dei nostri desideri, tutti quelli che furono il letto di un capovolgimento.
[Yasmina Reza: "Al di sopra delle cose"]
domenica 21 giugno 2009
Cosa gli interessava (1933)

Cosa mi interessa: Lo scrivere poesia e l'apprendere dalla poesia cose diverse. La prosa. L'illuminazione, l'ispirazione, la lucidità, una coscienza superiore e tutto ciò che ha a che fare con esse. Le vie per raggiungerle. Il trovare un mio modo per raggiungerle. Conoscenze diverse, ignote alla scienza. Lo zero e il numero. I numeri, in particolare se non legati da un ordine sequenziale. I segni, le lettere. I caratteri tipografici e le calligrafie. Tutto ciò che è logicamente privo di senso e assurdo. Tutto ciò che suscita il riso. L'umorismo. La stupidità. I pensatori naturali. I presagi, quelli antichi e quelli nuovi inventati non importa da chi. Il miracolo. I giochi di prestigio (senza marchingegni). I rapporti interpersonali umani, privati. La buona educazione. I volti umani. Gli odori. Il superamento della schifiltosità. Lavarsi, nuotare, il bagno. La pulizia e la sozzura. Il cibo. La preparazione di alcuni piatti. Una tavola da pranzo apparecchiata. La sistemazione di un appartamento e di una camera. Gli abiti, da uomo e da donna. Le questioni circa il modo di portare i vestiti. Il fumare (la pipa e il sigaro). Cosa fanno gli uomini quando sono soli con se stessi. I quadernetti di appunti. Lo scrivere sulla carta con l'inchiostro o con la matita. Carta, inchiostro, matita. La registrazione quotidiana degli avvenimenti. Annotare le condizioni del tempo. Le fasi della luna. L'aspetto del cielo e dell'acqua. La ruota. I bastoni, i bastoni da passeggio, gli scettri. Un formicaio. I cani piccoli a pelo liscio. La cabala. Pitagora. Il teatro (quello che sento mio). Il canto. Il servizio e il canto religioso. Tutti i tipi di riti. Gli orologi da tasca e i cronometri. Lo sparata inamidato della camicia. Le donne, ma soltanto quelle del tipo che preferisco...
[Daniil Charms: "Casi"]
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