domenica 1 marzo 2009

Lo sguardo di un altro su di noi


Quando qualcuno ci tocca, ci trasformiamo in quel che abbiamo sempre voluto essere e forse un tempo siamo anche stati, ma l'abbiamo quasi completamente dimenticato. Abbiamo cominciato a far ordine, a sistemare, a preparare la partenza. La parola 'partenza' indica in effetti che c'era già una direzione.
[...] Quando qualcuno ci tocca, ci trasformiamo di nuovo in pionieri, in esploratori. Un nuovo mondo diventa possibile, perchè le mani di qualcuno ci passano sul petto, sulle guance, sul lobo dell'orecchio; siamo costretti a prestare ascolto - come al tintinnio remoto, al delicato mormorio di un prato estivo - al profondo di noi stessi, alle fonti del nostro corpo.
Questo è vero. Ma è vero anche che si viene disturbati!
Gli sguardi di un altro si concentrano su di noi, spostano e modificano le relazioni del nostro universo. Si diventa Qualcuno là dove prima si esisteva soltanto, come una vista, un fatto. Davanti agli sguardi di un altro si viene vestiti, classificati, inseriti in una gerarchia... Si è confinati. Quel che era aperto si chiude.

[G. Tunstrom: "La Vita Vera"]

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