mercoledì 30 settembre 2009

Strane intersezioni



L'altro giorno, rileggendo il racconto "In Fuga", tratto dall'omonima raccolta di racconti di Alice Munro, mi sono imbattuto in questo brano:

[...]" - Sai, i bagni mi hanno fatto ricordare questo, perchè è una riproduzione in scala, sì, una riporoduzione ridotta del cavallo che hanno trovato sott'acqua. Scolpito in bronzo. L'hanno recuperato dopo tutto questo tempo. Sembra che risalga al secondo secolo avanti Cristo.
[...] Dicono che rappresenti un cavallo da corsa, - disse Sylvia. - Nel gesto dell'ultimo scatto, lo sforzo finale della gara. Vedi, anche il cavaliere, il ragazzo, lo incita al limite estremo delle forze.
Non fece parola del fatto che quel ragazzo le avesse ricordato Carla, e che non avrebbe saputo dire perchè. Non doveva avere più di dieci, undici anni. Forse per la forza e la grazia del braccio che in teoria doveva reggere le redini, o magari per le rughe sulla fronte infantile, la concentrazione assorta e lo sforzo simile in un certo senso a quello che faceva Carla la primavera scorsa, mentre puliva i finestroni."

Già, mi sa proprio che anche la Munro sia rimasta colpita dal "mio" fantino di Artemision.

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