domenica 7 agosto 2011





Oh palazzo dello Stato Maggiore!
Un rotolo tu sei di carta gialla,
Svolto da sinistra a destra,
Concavo, come volta celeste.


Oh mare, lucido come disegno!
Oh altezza fredda del cielo!
Strappalo dalle mani dell'italiano
E in rotolo di nuovo avvolgilo.


Sotto il suo grigio mantello, sotto il braccio.
Perché sia rotta e disfatta la sutura.
Perché a saltelli cammini l'italiano
Nell'ombra dei giardini di Pietroburgo.


Nel vento, nel freddo pungente,
Con lo sguardo seguendolo a stento,
Comprenderò che tra il secolo e l'istante
La differenza non è poi così grande.


E più dei begli edifici
Amerò nei tratti della città
Quel glorioso senso
Della loro instabilità.


[Alexander Kušner: "La poesia di San Pietroburgo"]

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