Subito
dopo che l’onda si alzasse sulle punte per sfidare il mondo
ma
subito prima che esplodesse in mille pezzi a frantumare [lo specchio.
E’
allora che è successo.
Subito
dopo che il gabbiano planasse morbido sulla nera roccia
ma
subito prima che riaprisse le ali mirando al cuore del cielo.
C’è
stato un momento
in
cui mi sono affacciato
sul
bordo del pozzo a guardare il fondo
per
lasciarmi travolgere dalla vertigine.
Una
crepa nel tempo,
uno
spazio stretto e profondo,
un
raggio di sole
filtrato
per un attimo ad illuminare il buio della stanza
prima
di restituire ogni cosa al suo sonno.
E’
stato allora che è successo,
in
quell'istante tra il prima e il dopo
in
quella piega del tempo dove nascono le cose:
una
nuova onda, il volo del gabbiano,
un
nuovo pensiero.
[Lars W. Vencelowe: "Mater mare"]
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