sabato 21 gennaio 2012

La coda

La coda: uno dei simboli dell'epoca sovietica, qui usata come pretesto per darci un quadro della società moscovita degli anni Ottanta.
Con una prosa decisamente originale, fatta solo di dialoghi, Sorokin  descrive un serpente a mille teste, del quale non si conoscono né l'inizio né la fine, un'entità astratta e reale al tempo stesso, che vive una vita propria, fatta del caotico sovrapporsi delle vite di persone quasi senza identità, numeri della fila. Un fiume di gente che attende paziente il proprio turno per ore, di giorno e di notte, consumando i minuti in un'attesa godotiana, un cammino lento per arrivare ad assicurarsi un oggetto che non si sa neppure bene cosa sia. Ma non importa, quello che importa è stare in coda, esserci, non perdere il posto. Gente che vive alla giornata, che non sogna più, che si accontenta, quella che emerge dalla pagine del libro è un'umanità piegata, che accetta lo stato delle cose senza immaginare di poterle cambiare, un mondo dove la fanno da padrone il fatalismo e la rassegnazione, il nicevò.

[Vladimir Sorokin: "La coda"]

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