lunedì 9 aprile 2012

Sul concetto di tempo

...ancora oggi non riesco a essere preciso e a dare giudizi definitivi su qualsiasi cosa sia collegabile, anche in minima parte, al concetto di tempo. E' come se tra noi e lui, il tempo, ci fosse una sorta di malinteso, di confusione, come se non tutto fosse a posto. I nostri calendari sono basati sull'arbitrio: i numeri che vi sono scritti non significano niente, non sono garantiti da niente, come soldi falsi. Perché, per esempio, dopo il primo di gennaio deve venire il due e non subito il ventotto? E possono forse i giorni susseguirsi l'uno l'altro, e basta? Non è un'assurdità poetica la successione dei giorni? Ma non c'è nessuna successione, i giorni vengono quando uno di loro si sente di venire, e qualche volta ne arrivano parecchi, tutti insieme. Oppure un giorno non viene per tanto tempo.

[Sasha Sokolov: "La scuola degli sciocchi"]

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