domenica 29 luglio 2012

Aprile e Silenzio

La primavera giace deserta.
Scuro come velluto il fossato
si snoda al mio fianco
senza immagini riflesse.

Soli a splendere 
sono dei fiori gialli.

Mi porta la mia ombra,
come la sua nera custodia
un violino.

La sola cosa che voglio dire
brilla fuori dalla ma portata
come l'argento
del banco dei pegni.

[Tomas Tranströmer: "Poesia dal silenzio"]

domenica 22 luglio 2012

Soliloquio della solipsista (S. Plath)


Io?
Io cammino sola;
la strada a mezzanotte
si srotola dai miei piedi;
quando chiudo gli occhi
queste case sognanti non sono più;
è per un mio capriccio
che la celeste cipolla della luna sta sospesa
sopra i tetti.

Io
se mi allontano faccio rimpicciolire
le case e riduco gli alberi;
al laccio del mio sguardo
ballonzola la gente-marionetta
che, ignara di scemare,
ride, si bacia, si ubriaca,
e non sa che solo batto ciglio
è morta.

Io,
se di umore lieto,
do all'erba il suo verde,
blasono il cielo d'azzurro e al sole
dono l'oro;
ma nei miei umori più invernali, detengo
il potere assoluto
di boicottare il colore e di proibire ai fiori
l'esistenza.

Io
so che tu appari
vivido al mio fianco,
e neghi d'esser nato dalla mia testa,
e sostieni che il fuoco
dell'amore che senti prova vera la carne,
ma è lampante,
mio caro, che tutta la tua bellezza e l'ingegno sono un dono mio.

[Sylvia Plath: "Opere"]

mercoledì 18 luglio 2012

La poesia

Anche se è cattiva, la poesia è sempre meglio della vita.

[Malcolm Lowry: "Sotto il vulcano"]

sabato 14 luglio 2012

Dalla grotta Byron


E’ una selva di pini
che agita le chiome
dentro diga.
Il Libeccio un pastore 
che guida le onde
nella gola sotto San Pietro.

Un spruzzo si leva più alto,

poi ricade con fragore
sulla roccia piatta.
Poi un altro, e un altro ancora.

Ma non quello.


Quello è passato, 

perduto per sempre.

Coltivo il ricordo,

lo annaffio ogni mattino
con il miele del rimpianto.
Colleziono oggetti
che nessuno cerca più,
mi balocco con pensieri
più leggeri dell’aria.
Quello spruzzo è stato ieri,
o mille anni fa.
Quando me ne accorgo
sono già oltre,
dall'altra parte dello specchio.

[Lars W. Vencelowe: "Mater mare"]


sabato 7 luglio 2012

Quando

Quando si spegne il tramonto e si accende dentro di noi la vecchia 
lampada
e tutte le voci mutano dall'ira alla tristezza
e dal sobborgo se ne vanno i fruttivendoli ambulanti,
gli arrotini, le erbivendole, gli ombrellai, allora
dal pozzo della corte escono le lumache
in doppia fila, e sopra i pubblici orinatoi
resta il cielo di un blu profondo, completamente immobile,
inchiodato solo da una stella arrugginita.


[Ghiannis Ritsos: "Il funambolo e la luna"]