L'azzurrognolo pallido
volto della casa
si alza su di me
come una parete di ghiaccio
e il remoto,
solitario
verso di un gufo
vola verso di me.
Socchiudo gli occhi.
Sull'umida
oscurità del giardino
fiori oscillano
avanti e indietro
come palloncini.
Gli alberi solenni,
ciascuno sepolto
in una nuvola di foglie,
paiono persi nel sonno.
E' tardi.
Sdraiato sull'erba
a fumare,
mi sento a mio agio,
fingo che la fine
sarà così.
La luce della luna
mi cade sulla carne.
La brezza
è un bracciale al polso.
Vado alla deriva.
Rabbrividisco.
So che presto
arriverà il giorno
a lavare via la macchia
bianca della luna,
e che io camminerò
sotto il sole del mattino
invisibile
come chiunque altro.
[Mark Strand: "Motivi per muoverci"]
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