Man mano che avanzava l'inverno, avevo la sensazione che i suoi occhi fossero diventati ancora più trasparenti. Ma nella loro trasparenza non si intravedeva nessun punto d'arrivo. Di tanto in tanto Naoko, senza alcuna ragione apparente, mi guardava fisso negli occhi come se cercasse qualcosa, e ogni volta mi prendeva una strana sensazione di tristezza e di impotenza.
Forse vorrebbe dirmi qualcosa, cominciai a pensare. Solo che Naoko non riesce bene a esprimere le cose a parole. No, il problema viene prima. E' dentro di sé che lei non riesce ad afferrare le cose. E' questa la prima ragione per cui non trova le parole, pensavo. E allora gioca continuamente con fermaglio, si asciuga le labbra con il fazzoletto, mi scruta a lungo negli occhi senza una precisa ragione. A volte pensavo anche che avrei voluto stringerla forte tra le braccia, ma esitavo e alla fine rinunciavo. Temevo che questo gesto avrebbe potuto sconvolgerla. Così continuavamo a camminare per le strade di Tokyo come sempre, e lei continuava a cercare le parole in quel suo spazio vuoto.
[Murakami Haruki: "Norwegian wood"]
Nessun commento:
Posta un commento