sabato 15 marzo 2014

Corona


Dalla mano l’autunno mi bruca una foglia: 
è sua, siamo amici. Facciamo sgusciare il tempo via dalle noci e gli 
insegniamo ad andare: 
il tempo si dirige all'indietro, nei gusci. 

Nello specchio è domenica, 
nel sogno potremo dormire, 
la bocca in verità conversa. 

Il mio occhio corre giù, fino al grembo 
dell’amata: 
ci guardiamo a vicenda, 
ci diciamo oscure parole, 
ci amiamo l’un l’altra come papavero e memoria, 
dormiamo come vino nelle conchiglie, 
come il mare nel chiaro-sangue di luna. 

Abbracciati, stiamo alla finestra, ci vedono 
su dalla strada: 
è tempo, che si sappia! 
E’ tempo, che la pietra si disponga a fiorire, 
che l’ansia un cuore possa colpire. 
E’ tempo, che sia tempo. 

E’ tempo. 

[Paul Celan: "Papavero e memoria"]

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