In ogni cosa viva c'è un'impronta
Segnata a fondo dalla prima età.
S'io non fossi poeta
Sarei di certo truffatore e ladro.
Piccolo, mingherlino,
Sempre eroe fra i compagni,
Spesso, spesso col naso tutto rotto
Me ne tornavo a casa.
E incontrando la mamma spaventata
Sibilavo fra i denti insanguinati:
«Ho inciampato in un sasso, non è nulla, Entro domani sarò già guarito».
E ancor oggi, che pur si è raffreddata La ribollente trama di quei giorni,
Una forza inquieta ed insolente
S'è riversata sopra i miei poemi.
Un cumulo dorato di parole,
E da ciascuna riga senza fine
Si riverbera la spavalderia
Del monello di un tempo e attaccabrighe.
Son come allora temerario e ardito
E schizza terra vergine il mio passo.
Se prima mi picchiavano sul muso
Adesso è tutta l'anima che sanguina.
E dico ormai, ma più non alla mamma, Bensì a canaglia estranea, sghignazzante: «Ho inciampato in un sasso, non è nulla, Entro domani sarò guarito».
[1922]
[Sergej Aleksandrovic Esenin - "Poesie"]
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