Lettura diversa
da quello che mi aspettavo, nel senso che mi è sembrata più una via di mezzo
tra il saggio e il reportage simil-giornalistico che un romanzo. Cercas non
parte dal tentativo di golpe del 23 febbraio 1981 per sviluppare una trama, ma si
ferma ad analizzarne presupposti e conseguenze con grande perizia.
Il fatto di non
essere uno storico permette all’autore di lavorare su più livelli: sull’accaduto,
ovviamente, ma anche sulle ipotesi e soprattutto sui protagonisti, indagandone
carattere e psicologia.
Nel 1981 avevo
sedici anni e mezzo, e nei miei ricordi il 23-F ha i contorni della farsa più
che quelli della tragedia: il tenente colonnello Tejero, con quei baffoni, l’improbabile
tricorno e gli occhi spiritati… mi aveva fatto subito pensare a uno di quei
soldati che Zorro sbeffeggiava quotidianamente che a un militare di prima fila.
Per non parlare dei goffi tentativi che aveva messo in atto per sgambettare Gutiérrez
Mellado… un soldatino, altro che un militare determinato e pronto a tutto.
Probabilmente la realtà era un po’ diversa e io l’avevo percepita in quel modo
a causa della mia giovane e della televisione ( è lo stesso Cercas a scrivere
che “è probabile che la televisione
contamini di irrealtà qualunque cosa riprenda, e che un evento storico venga in
qualche modo alterato una volta trasmesso sullo schermo, perché la televisione
distorce il modo in cui lo percepiamo”). Eppure la ricostruzione dell’autore
spagnolo, per quanto dettagliata e ampiamente condivisa, sembra confermare
quella mia impressione di golpe da operetta e per questo non riesce a
convincermi fino in fondo.
“Forse
il suo piano era campato in aria e peccava di troppa immaginazione.
Non
ebbe successo, soprattutto perché nei primi minuti del golpe, quando era in
ballo la riuscita o il fallimento, si verificarono due fatti imprevisti: il
primo è che il sequestro del Congresso non avvenne secondo la discrezionalità
prevista e degenerò in sparatoria, cosa che lordò con un'immagine da golpe duro
quello che voleva essere un golpe morbido, mettendo in difficoltà il re,
impedendogli cioè di accettare fin dal principio una manovra politica che si
presentava con un simile eccesso di violenza; il secondo è che il nome di
Armada era già sulla bocca dei golpisti prima che il generale avesse
l'opportunità di spiegare al re la natura del golpe e fargli la sua proposta di
soluzione, e aver menzionato Armada suscitò diffidenza nel re e in Fernández
Campo, cui si aggiunge la rivalità tra Fernández Campo e Armada, ottenendo il
risultato che i due decisero di tenere lontano dalla Zarzuela l'ex segretario.
E fu così che, dopo soli quindici minuti, il golpe si impantanò.”
Questo per dire
che mi sembra poco verosimile che un golpe militare possa andare gambe all’aria
solo per qualche colpo di pistola sparato in aria e perché poi il segretario
generale del re si rifiuta di ricevere il generale Armada alla Zarzuela.
L’altro aspetto
che non mi ha convinto pienamente nella scrittura di Cercas è l’uso reiterato
delle “simmetrie”. Qualche esempio:
“pur
sembrando forte, il suo partito era ancora debole, e, pur sembrando debole, il
franchismo era ancora forte”
“se
è forse impossibile capire il comportamento di Armada il 23 febbraio senza
tenere conto del suo rancore per Adolfo Suàrez, forse è altrettanto impossibile
comprendere il comportamento di Milans quel giorno senza tenere conto della sua
avversione per Gutiérrez Mellado.”
“per
Tejero Santiago Carrillo rappresentava qualcosa di simile a ciò che Adolfo
Suárez rappresentava per Armada, e Gutiérrez Mellado per Milans”
“Milans
era contro la democrazia, ma non contro la monarchia, Armada non era contro la
monarchia né contro la democrazia (almeno non in modo aperto ed esplicito), ma
solo contro la democrazia del 1981 di Adolfo Suàrez”
“il
golpe del 23 febbraio fu singolare perché si trattò di tre colpi di Stato
diversi: prima del 23 febbraio Armada, Milans e Tejero credevano che il golpe
fosse lo stesso per tutti e tre, e questo permise di sferrarlo; il 23 febbraio
scoprirono che c'erano tre golpe distinti, e tale scoperta causò il fallimento
del golpe. Questo fu ciò che accadde, almeno dal punto di vista politico; dal
punto di vista personale accadde qualcosa di ancor più singolare: Armada,
Milans e Tejero scatenarono tre colpi di Stato contro tre uomini diversi”
“Santiago
Carrillo aveva tradito gli ideali del comunismo, Gutiérrez Mellado aveva tradito Franco,
Suàrez aveva tradito il partito unico fascista in cui era cresciuto, Suàrez,
Gutiérrez Mellado e Carrillo tradirono la lealtà nei confronti di un errore per
costruire la lealtà a una scelta giusta; tradirono i loro seguaci per non
tradire se stessi; tradirono il passato per non tradire il presente.”
Efficaci,
niente da dire, e con indubbi vantaggi sulla leggibilità dell’opera, ma mi è
parso che l’autore si sia fatto prendere un po’ troppo la mano, finendo in
qualche frangente per abusare di questo espediente.
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