domenica 4 gennaio 2015
Gerbrand Bakker – C'è silenzio lassù
Romanzo d'esordio, nel quale Bakker sceglie la narrazione in prima persona per raccontarci la storia di Helmer, contadino olandese che ha sacrificato sogni ed ambizioni per sottostare ai voleri di un padre-padrone del quale ora attende la morte per sentirsi finalmente sciolto dal vincolo dell'obbedienza.
L'autore cerca di descriverci il protagonista nella maniera più verosimile possibile (magari "schiacciando" un po' troppo il racconto su di lui e non sviluppando pienamente gli altri personaggi), rifuggendo la scorciatoia del buonismo, senza doverlo rendere per forza simpatico. Helmer ci viene descritto a un punto della vita in cui è necessario cominciare a fare dei bilanci e frugando nelle tasche trova solo sabbia. Ha sempre abbassato la testa, accettando che il padre decidesse per lui senza provare a far valere il suo punto di vista. Se poi lo aveva un punto di vista.
La sua figura sembra quella di un ignavo, uno per cui questo o quello è indifferente, che preferisce accettare piuttosto che discutere. Ha un rapporto conflittuale con il padre, che tratta male per l'indifferenza e l'anaffettività con cui è stato ripagato negli anni passati, ma nello stesso tempo lo compatisce. Il cambiamento sembra sempre rimandato, allo stato potenziale, immaginato ma mai realizzato completamente per colpa di qualche curva del destino che interviene a mutare il corso delle cose e che il protagonista si limita ad assecondare senza opporsi. I sogni e i desideri non sono sconosciuti ad Helmer, ma sembrano sentimenti tiepidi, come se le brume del Nord li filtrassero, impedendo alla passione di esplodere.
Un romanzo di piccole cose, di sentimenti trattenuti, di occasioni perse, di rimpianti, di cambiamenti minimi, di decisioni lente, di sogni interrotti e di sogni che riaffiorano, fiammelle che si accendono e bruciano per poco tempo.
Bakker sceglie una prosa lenta, senza strappi, che scorre piana, proponendosi volutamente di non graffiare troppo la superficie. Una scelta meditata, che restituisce al meglio lo "spazio" che vuole raccontare, intendendo con ciò sia l'ambiente, il paesaggio, che fa da sfondo alla storia, la distesa aperta della campagna olandese, sia lo spazio interiore della voce narrante, fatto di pause, silenzi, pensieri.
P.S.: nella lettura del libro mi è sfuggita completamente la similitudine con McCarthy cui fa riferimento l'Editore nel commento.
sabato 3 gennaio 2015
Best book award 2014
Consueta classifica dei libri letti nel 2014.
Quest'anno, visto il discreto numero di libri letti, abbiamo deciso di dividerli per categorie:
Classici
Lettera al padre Di Franz Kafka
Il solitario Di Eugène Ionesco
Il libro di sabbia Di Jorge Luis Borges
Mentre morivo Di William Faulkner
Platone
Fedone Di Platone
Critone Di Platone
Apologia di Socrate Di Platone
Dostoevskij
Povera gente Di Fedor M. Dostoevskij
Il sosia Di Fedor M. Dostoevskij
Netocka Nezvanova Di Fedor M. Dostoevskij
La padrona Di Fedor M. Dostoevskij
Il signor Procharcin Di Fedor M. Dostoevskij
Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti Di Fedor M. Dostoevskij
Umiliati e offesi Di Fedor M. Dostoevskij
Memorie dalla casa dei morti Di Fedor M. Dostoevskij
Europei
Felici i felici Di Yasmina Reza
Il mare Di John Banville
La mia lotta (1) Di Karl Ove Knausgård
L'orizzonte Di Patrick Modiano
Le Particelle elementari Di Michel Houellebecq
Estensione del dominio della lotta Di Michel Houellebecq
Saggio sulla lucidità Di José Saramago
Le intermittenze della morte Di José Saramago
Paradiso e inferno Di Jón Kalman Stefánsson
La tristezza degli angeli Di Jón Kalman Stefánsson
Il cuore dell'uomo Di Jón Kalman Stefánsson
L'insostenibile leggerezza dell'essere Di Milan Kundera
La bambina silenziosa Di Peter Hoeg
Melancolia della resistenza Di Laszlo Krasznahorkai
Estinzione: uno sfacelo Di Thomas Bernhard
Una solitudine troppo rumorosa Di Bohumil Hrabal
Treni strettamente sorvegliati Di Bohumil Hrabal
Italiani
La gemella H Di Giorgio Falco
Geografia commossa dell'Italia interna Di Franco Arminio
Resistere non serve a niente Di Walter Siti
Chiuso per Kindle: Di Massimiliano Timpano, Pier Francesco Leofreddi
La vita in tempo di pace Di Francesco Pecoraro
Ovunque, proteggici Di Elisa Ruotolo
Un mucchio di giorni così Di Angelo Calvisi
Elianto Di Stefano Benni
Lezioni americane Di Italo Calvino
Dissipatio H.G. Di Guido Morselli
Autobiografia del Blu di Prussia Di Ennio Flaiano
Russi
Rottame d'oro Di Vasilij Aksënov
Arpagoniana Di Konstantin Vaginov
L'enciclopedia dell'anima russa Di Victor Erofeev
Nordamericani
L'angelo Esmeralda Di Don DeLillo
Il taccuino rosso Di Paul Auster
Episodi incendiari assortiti Di David Means
L'inconfondibile tristezza della torta al limone Di Aimee Bender
Il commesso Di Bernard Malamud
Sunset Limited Di Cormac McCarthy
Dieci dicembre Di George Saunders
Sudamericani
Respirazione artificiale Di Ricardo Piglia
Ferdydurke Di Witold Gombrowicz
Opere complete e altri racconti Di Augusto Monterroso
Storie di cronopios e di famas Di Julio Cortázar
I dispiaceri del vero poliziotto Di Roberto Bolaño
Chiamate telefoniche Di Roberto Bolaño
Poesia
Poesie Di Sergej A. Esenin
Le mani scalze Di Manuel Forcano
Quasi invisibile Di Mark Strand
Il monumento Di Mark Strand
I membri della commissione giudicante (Lars W. Vencelowe, Héctor Genta, Xenia Dubinina, S.A. Samoilov, Leonard Jakob) esprimono le seguenti considerazioni:
- Tra i pochi romanzi nordamericani letti nel 2014 spicca quest'anno l'assenza di P. Roth (vuoto da colmare nel 2015). Una menzione va ai racconti di Saunders che con questa raccolta si impone come una delle figure di riferimento nel campo delle short stories.
- Numerosi e interessanti gli spunti offerti dal variegato panorama sudamericano, come al solito di alto livello.
- Tra i Dostoevskij letti, tutti relativi alla prima fase del gigante russo e che preparano il terreno ai grandi romanzi della maturità, segnaliamo Il sosia.
- Ottime e abbondanti le letture di autori europee: tra le tante è necessario citare le novità rappresentate dalla trilogia dell'islandese Jón Kalman Stefánsson e il sorprendente romanzo dell'ungherese Krasznahorkai.
- L'ultima silloge di Mark Strand ne conferma la grandezza e il valore assoluto che lo pongono tra i grandi Poeti di ogni tempo. Ci mancherà.
In base alle opinioni espresse la giuria concorda sul fatto che la triade (Strand, Krasznahorkai e Stefánsson meriterebbe di aggiudicarsi il podio delle letture migliori del 2014, ma - all'unanimità - decide che:
il 2014 è stato l'anno della rinascita della narrativa italiana
e proclama
La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro
romanzo dell'anno.
Ai posti d'onore:
La gemella H di Giorgio Falco
Un mucchio di giorni così di Angelo Calvisi
applausi
giovedì 25 dicembre 2014
sabato 20 dicembre 2014
La normalità
La normalità non è che una corda da
funambolo tesa sull'abisso dell'anormalità.
(W. Gombrowicz - Ferdydurke)
sabato 13 dicembre 2014
John Banville - Il mare
Una casa di villeggiatura
al mare e i ricordi di Max Morden, storico dell'arte, recente vedovo,
voce narrante del romanzo.
Max Morden come Pierre
Bonnard, il grande pittore del quale sta scrivendo una monografia:
entrambi riservati, amanti dell'intimità, quasi ripiegati su se
stessi, accomunati dal dolore della perdita della donna amata alla
quale cercano di rimanere legati uno attraverso la pittura e l'altro
con la memoria.
Il bisogno di raccontare
il dolore, di recuperare il passato per non lasciarlo scivolare via.
Il ricordo dei sogni, delle potenzialità dell'infanzia, della
scoperta dell'amore accompagnata dall'esperienza della morte
(l'eterno abbraccio Eros/Thanatos) mescolato con la malinconia e la
disillusione del presente.
Fotografie del passato
che scorrono, una storia carica di emotività raccontata con una
scrittura forse un po' "datata" e un uso della metafora a
volte ridondante, che producono uno strano effetto, un'algida
eleganza che attrae e respinge alle stesso tempo (come l'onda del
mare?).
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