Un giorno non esistevo, un giorno, non esisterò. Tra questi due istanti di indifferenza del mondo, mi sforzo di esistere. E' una modalità ondeggiante, agitata da turbini, disorientata.
Tra queste due assenze, andiamo dove ci conducono i nostri passi, calpestiamo il mondo e i suoi luoghi.
Ci sono luoghi e luoghi. Quelli belli, quelli famosi o molto brutti in fin dei conti ci lasciano indifferenti. Al massimo interessano il nostro versante culturale, il più mediocre. I luoghi veri, quelli che ci generano, quelli che catturano la memoria, sono quelli che ci hanno visto fuori di noi stessi, che hanno ospitato il nostro eccesso, l'ammissione o il terrore dei nostri desideri, tutti quelli che furono il letto di un capovolgimento.
[Yasmina Reza: "Al di sopra delle cose"]
2 commenti:
E' bello sai: i luoghi, di cui forse siamo noi il luogo..
Un caro saluto
Elena
Mi piace Y. Reza, trovo che sia una specie di "speleologa" dei sentimenti, e poi ha il dono di saper scrivere con una sorta di leggerezza anche quando scava in profondità.
Ciao
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