sabato 5 settembre 2009

Elogio della noia

niente di rilevante
niente di memorabile
avviene
soltanto essere ed esserci
ad ampio raggio
diffusa lontananza
la scala scende
i rumori si offuscano e riducono
sibilo
appena
vaghe risonanze
s'attutisce la gamma
le ansie son sedate
tutto tace
dove sono?
chi sono?
tenue aspettativa
ascolto il mio polso
sfiorare di foglie
carte sfogliate
o stropicciate
ascolto nella calma
i suoni declinanti
bisbiglio remoto
nel mutismo della notte cieca
mondo a riposo
rumore di fondo
niente succede nessuno
soltanto il tuo trascorrere
niente succede
a parte
il tuo transito
dimuniure l'avanzare
ritardare il tuo accadere
guadagnare tempo di vita
ciò che si intravede
forse
ciò che si avvicina e non si vede
ciò che si intuisce e non si tocca
abbandonarsi
lasciarsi possedere dal diffuso riposo
non più contenitore
acqua stagnante e basta
registro in bianco
non più catena di avvenimenti
bensì il tuo vago deambulare
lenta stella sospesa
la nuvola
prima di disssiparsi
prima di perdersi
nell'aria indistinta del tuo sogno.
[Saùl Yurkievich: "Sogno dell'occhio e dello specchio"]

2 commenti:

Elena ha detto...

Vorrei dire qualcosa, ma non ci riesco
Ciao Lars

Lars W. Vencelowe ha detto...

ciao Elena, buona giornata a te.