sabato 14 novembre 2009

Guardare il mare



"Desidero vedere il mare in santa pace" disse. [...]"Mi dà l'impressione... ecco... come se..." esitò, cercando le parole per espirimersi "come se io fossi maggiormente me stesso, se comprenderete ciò che voglio dire. Maggiormente me stesso, e non così completamente una parte di qualcun altro. Non semplicemente una cellula del corpo sociale. Non dà anche a voi questa impressione Lenina?"
Ma Lenima piangeva. "E' orribile, è orribile!" [...] "Dopo tutto, ciascuno lavora per un altro. Noi non possiamo far nurlla senza gli altri. Perchè gi Epsilon..."
"Sì, lo so" disse Bernardo ironico, "Persino gli Epsilon sono utili. Lo sono anch'io. E, dannazione, vorrei non esserlo!"
Lenina era offesa dalle sue imprecazioni. "Bernardo!" protestò con voce di rattristato stupore. "Come potete?"
Con tono differente: "Come posso?" egli ripetè meditabondo. "No, il vero probema è: come va che io non posso, o piuttosto - perchè, dopo tutto, io so benissimo perchè non posso - cosa sarebbe se io potessi, se fossi libero, non tenuto in schiavitù dal mio condizionamento?"
"Ma, Bernardo, voi dite le cose più terribili."
"E voi non desiderate d'essere libera, Lenina?"
"Non so cosa volete dire. Io sono libera. Libera di viviere una vita meravigliosa. Tutti ora sono felici."
Egli rise. "Sì, tutti ora sono felici. Cominciamo con l'insegnarlo ai bambini di cinque anni. Ma non vorreste essere felice in un'altra maniera, Lenina? Nella vostra maniera per esempio; non nella maniera di tutti gli altri."

[...]

"Voglio sapere cos'è la passione" lo udì dire. "Voglio provare qualche scossa violenta."
"Quando l'individuo sente la comunità è in pericolo." avvertì Lenina.
"Ebbene, perchè non dovrebbe essere un pò in pericolo?"
"Bernardo!"
Ma Bernardo non rimase per nulla sconcertato.
"Degli adulti intellettualmente e durante le ore di lavoro" continuò. "Dei bambini quando si tratta di sentire e di desiderare."

[Aldous Huxley: "Il mondo nuovo"]

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