domenica 28 marzo 2010

Schiara

Tutti siamo stati a Schiara, ad ascoltare il canto del mare.
A seguire con lo sguardo le traiettorie improbabili che il gabbiano disegna nel vuoto, ad accompagnarlo in volo fin quando scompare dietro al monte.
Ad osservare il gatto coricarsi pigro all’ombra del muro. Tutti abbiamo chiuso gli occhi insieme a lui.
A cercare con lo sguardo il filo dell’orizzonte, là dove il mare si fa cielo ed il cielo mare. Tutti abbiamo sognato in quel punto.
Ad incontare il vecchio contadino che risale da mille anni quegli scalini sconnessi.
A fissare incantati la mano del vento che disegna arabeschi sul dorso del mare, per ritrovarci poi a rincorrere il corso dei nostri pensieri.
A respirare il silenzio, cercando di lasciare entrare in noi almeno un po’ di quella serenità.
A provare un senso di vuoto e di pace insieme, e scoprire che felicità e malinconia sono due sorelle che viaggiano tenendosi per mano.

[Lars W. Vencelowe: "Pensieri, parole, opere ed omissioni"]

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