Scivola
silenziosa sull'acqua immobile
una
barca che passa - lontano
sfiora
i flutti, suscita sogni,
si
lascia alle spalle scie di spuma bianca.
Velo
di sposa che striscia verso l’altare,
strappo
nella carne che il mare ricuce.
Sono
la barca che esce dall'ombra,
figliol
prodigo che torna alla casa paterna.
Allento
le cime, poi spiego le vele,
annuso
l'aria e tendo le orecchie
attratto
dall'incanto delle mie sirene.
Non
importa che nulla accada,
finché
posso immaginare che tutto accadrà.
[Lars W. Vencelowe: "Mater mare"]
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