Sì, certo, la poesia. Va benissimo, ci mancherebbe.
E la narrativa, poi. E' il pane quotidiano, nemmeno a parlarne.
E ancora: nutrire la fantasia, sciogliere le briglia all'immaginazione, costruire e smontare mondi, sognare.
E soddisfare la voglia di infinito, di guardare cosa c'è dietro l'orizzonte, di scoprire, di sapere.
Ci sono bisogni, passioni, capricci, voglie e curiosità da soddisfare.
E così tanto da conoscere, da approfondire.
E' bello provare a volare alto.
C'è da spaccare il capello in quattro sul problema del comunicare, su etica ed estetica, sintesi ed analisi.
E che dire dell'anima, dell'escatologia, del senso delle cose e compagnia cantante...
Tutto importante, niente da dire.
E' che forse si rischia di perdere un po' il contatto.
E' che quando si prova a volare così in alto, le cose della terra finiscono per risultare troppo lontane.
Per questo a volte sento il bisogno di sporcami un po' le mani.
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