sabato 23 marzo 2013

Platone - Simposio


(è) l'amor che move il sole e l'altre stelle 

 Dialogo platonico di bellezza ed importanza straordinarie. Una cena a casa di Agatone è il pretesto per parlare di Eros con ospite ed invitati che fanno a gara a tessere gli elogi della divinità, poi prende la parola Socrate e subito c'è uno scarto. Il suo modo di affrontare l'argomento è radicalmente diverso da quello di chi lo aveva preceduto, con la dialettica che gli è propria ci prende per mano e poco per volta ci fa entrare all'interno di un mondo che neppure immaginavamo esistesse. A sorpresa, però, a dirci la verità su Eros in un dialogo di soli uomini non sarà Socrate ma una donna, una veggente di nome Diotima, della quale il filosofo ateniese riferisce il pensiero. Eros è un demone, una figura del mito a metà strada tra gli dei e gli uomini, un trait d'union tra i due mondi. Figlio di Poros (la strada, la ricerca) e di Penìa (la povertà) incarna le qualità dei genitori, per cui è povero e bisognoso, ma sempre in cerca di ciò che è bello e buono. Sospeso a metà tra la sapienza che hanno gli dei e l'ignoranza propria degli uomini, Eros è un filosofo, la cui aspirazione è creare bei discorsi che aiutino chi li ascolta ad elevarsi. Ma Socrate non si ferma qui e ci illustra dettagliatamente anche il percorso di ascesi che Eros ci aiuta a compiere. L'osservazione di una persona bella è solo il punto di partenza, da qui si parte per osservare il bello anche negli altri e dalla conoscenza del bello si passa alle contemplazione della Bellezza in sé, che è la Bellezza dell'anima, la contemplazione della virtù più autentica. Un'opera vertiginosa, dove letteratura, filosofia e poesia si fondono in una sintesi magnifica, un'opera d'arte che affronta con lucidità magistrale temi come il Bello, il Bene e la natura dell'uomo, che ci parla di archetipi qualche migliaio d'anni prima di Jung ed Hillman.

2 commenti:

Elena ha detto...

Splendide le parole di Diotima è una lettura bellissima, che ho intenzione di ripetere.

Ciao Lars,
Elena

Lars W. Vencelowe ha detto...

Quello che mi ha colpito è la lucidità di un'analisi che si spinge in profondità con una naturalezza impressionanti.