Il
suono dell'onda che si gonfia lontano
riempie
lo spazio e si dilata nel tempo.
Canto
suadente che sale e che scende
voce
muta che culla il pensiero
musica
che racconta storie di ieri.
Silenzio,
solo
il suono dell’onda.
Sulle
terrazze ordinate di filari spogli
i
muri a secco ricamano morbide curve
che
si allungano digradando fino alla costa.
Corpo
sinuoso di donna che dorme,
nuda sposa che attende sognando
Silenzio,
solo
l’attesa dell’innamorata.
L’onda
selvaggia inizia il suo viaggio
allunga
le spire stringendo verso riva
per
portare all’amata tremule gemme di luce.
Sempre
più vicina la costa
attende impaziente l'ineludibile abbraccio.
Silenzio,
solo
il canto dell’innamorato.
Lieve
scivola l’onda verso la sponda,
si
accosta piano e l’accarezza leggera
la
circuisce maliziosa, la sfiora e poi la tocca
la
prende e poi la lascia in un gioco di sguardi,
dove
rimbalzano gioia e sofferenza.
Silenzio.
Una
spada luminosa allunga i suoi raggi
Una
lingua di fuoco sorprende i due amanti.
Anche
il sole benedice quel bacio.
[Lars W. Vencelowe: "Mater mare"]
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