domenica 12 gennaio 2014

sull'impossibile che è in noi



E Ulrich seguitò:
- Ogni grande libro spira questo amore per i destini dei singoli individui che non si adattano alle forme che la collettività vuol loro imporre. Ciò porta a risoluzioni che non si lasciano risolvere. Estrai il senso da tutte le opere poetiche e ne ricaverai una smentita interminabile di tutte le norme, le regole e i principî vigenti sui quali posa la società che ama tali poesie! Per di più una poesia col suo mistero trafigge da parte a parte il senso del mondo e ne fa un pallone che se ne vola via. Se questo, com’è costume, si chiama bellezza, allora la bellezza dovrebb'essere uno sconvolgimento mille volte più crudele e spietato di qualunque rivoluzione politica!
Walter si era sbiadito fin nelle labbra. Odiava quel concetto dell’arte come negazione della vita, come opposizione alla vita: - Se un uomo prendesse a solo fondamento della sua vita la tua proposta dovrebbe consentire a tutto ciò che una bella idea gli suggerisce, naturalmente questo porterebbe a una decadenza generale. Secondo me quell’individuo per la maggior parte della vita sarà in balia dei suoi istinti, dei suoi capricci, delle solite passioni di tutti, cioè di quanto v’è di più impersonale nell’uomo, e dovrebbe, per così dire, finché dura l’ostruzione della conduttura superiore, abbandonarsi risolutamente all’impulso?
- Dovrebbe astenersi dal fare qualsiasi cosa! - rispose Clarisse invece di Ulrich. - Quest’è la passività attiva di cui bisogna essere capaci in certe circostanze!
- Dio mio, - ammise Ulrich corrivo, - non hai mica torto. Ma molto spesso per spirito sportivo noi giudichiamo con indulgenza azioni che ci danneggiano, purché l’avversario le abbia compiute leggiadramente; il valore dell’esecuzione rivaleggia allora col valore del danno. Sovente poi abbiamo anche un’idea e per un poco operiamo in conformità ad essa, ma ben presto subentrano ostinazione, abitudine, vantaggio e suggestione, perché è inevitabile. Sicché io in fondo ho forse descritto una condizione che non si può assolutamente portare sino alla fine, ma una cosa non si può negare: è in tutto e per tutto la condizione attuale in cui viviamo.
Walter si era di nuovo calmato.
- Se si rovescia la verità, si può sempre dire qualcosa che è tanto vero quanto falso, - disse dolcemente, senza nascondere che il prolungamento della discussione non lo interessava più. - È proprio da te asserire che una cosa è impossibile ma vera!
Ma Clarisse si strofinò energicamente il naso.
- Mi sembra molto importante, - opinò, - che in noi tutti ci sia qualcosa d’impossibile. Spiega tante cose. Mentre ascoltavo ho avuto l’impressione che se si potesse sezionarci, forse tutta la nostra vita avrebbe l’aspetto di un anello, così, che gira intorno a qualcosa - S’era tolta la fede dal dito e guardava attraverso il cerchietto la parete illuminata. - Voglio dire che l’anello nel centro non ha nulla, eppure sembra che per lui sia proprio il centro che conta! Del resto nemmeno Ulrich saprebbe esprimerlo perfettamente.

[Robert Musil: "L'uomo senza qualità"]

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