domenica 16 novembre 2014

Dall'altra parte dello specchio


"Qualche volta in passato, in momenti di inspiegabile trasporto, nel mio studio, forse, seduto alla scrivania, sprofondato nelle parole, per quanto potessero essere spregevoli - infatti a volte perfino l’uomo mediocre è ispirato - avevo avuto l’impressione di penetrare la membrana della pura coscienza per raggiungere un altro stato, che non aveva un nome, in cui non vigevano le leggi normali, dove il tempo si muoveva in modo diverso, posto che si muovesse, dove non ero né vivo né il contrario eppure ero più incisivamente presente di quanto avrei mai potuto esserlo in quello che chiamiamo, perché costretti, il mondo reale."

[John Banville: "Il mare"]

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