venerdì 27 marzo 2015

Tomas Transtromer (15 aprile 1931 - 26 marzo 2015)


Una notte d'inverno

La tem­pe­sta pog­gia la sua bocca alla casa
e sof­fia per emet­tere un suono.
Dormo inquieto, mi giro, leggo
il testo della tem­pe­sta assopita. Ma gli occhi del bam­bino sono spa­lan­cati al buio
e il tem­po­rale mugola per lui.
Entrambi amano le lam­pade che dondolano.
Entrambi sono a metà strada dal linguaggio. La tem­pe­sta ha mani infan­tili e ali.
La caro­vana si lan­cia verso la Lapponia.
E la casa avverte la sua costel­la­zione di chiodi
che tiene insieme le pareti. La notte è immo­bile sul nostro pavimento
(dove tutti i passi attutiti
ripo­sano come foglie affon­date in uno stagno)
ma fuori infu­ria la notte! Sul mondo passa una più grave tempesta.
Pog­gia la sua bocca alla nostra anima
e sof­fia per emet­tere un suono – temiamo
che la tem­pe­sta sof­fiando ci svuoti.

[Tomas Transtromer: "Poesia dal silenzio"]

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